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Prestiti 2012. Campani (Cedacri): “L’importante è lo scoring... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

La regione di appartenenza, l’azienda in cui si lavora, il settore produttivo. E ancora: i capitali posseduti, investiti o liquidi, il reddito del nucleo famigliare o del coniuge, il tipo di macchina, la casa ecc. Tutte queste variabili concorrono a determinare il buon esito di una richiesta di finanziamento. Ma non tutte hanno lo stesso peso. Giovanni Campani, Product Manager Crediti di Cedacri svela in esclusiva a Of cosa per le banche è più importante sapere

Prestiti 2012. Campani (Cedacri): “L’importante è lo scoring. E vi spiego perchè”

I prestiti, come l’Rc Auto, variano i prezzi a seconda delle regioni. E l’accettazione delle domande inoltrate varia a seconda dell’attività lavorativa svolta del cliente, del settore produttivo in cui opera, dei capitali che ha in giacenza presso la banca. Parola di Giovanni Campani, Product Manager Crediti di Cedacri. L’azienda leader nei servizi di outsourcing per il settore bancario, per le istituzioni finanziarie e le concessionarie esattoriali che offre anche un servizio di stima del rischio di credito. Con la piattaforma Credit Rating System, infatti, le banche aderenti al circuito Cedacri, cioè quasi tutte le popolari e numerose casse di risparmio, hanno la possibilità di gestire in un unico motore di applicazione una molteplicità di modelli di valutazione, differenziati a livello di banca e per segmento di rischio di credito. Gestendo anche, in modo automatizzato, tutti i processi legati alla ‘rating attribution’ .
Ecco, in esclusiva per Of, come i sistemi di scoring utilizzati da banche e finanziarie, attribuiscono un peso diverso a ciascuna variabile statistica considerata. Cosa è più importante e cosa influenzerà maggiormente l’esito della richiesta di prestito.

Of: Prestiti, difficili da ottenere tra banche che chiudono i rubinetti del credito e sistemi di scoring utilizzati per decidere l’accettazione o meno delle domande inoltrate…
Campani: In realtà son due facce della stessa medaglia: con la crisi aumenta il rischio di insolvenze, dunque i sistemi di scoring devono essere applicati in modo più rigido. È normale che i finanziamenti accettati si riducano.

Of: Più rigido, come?
Campani: In pratica i sistemi di scoring prendono in considerazione diverse variabili statistiche. A ciascun cliente viene assegnato un rating, cioè un punteggio che definisce il grado di rischio che possa verificarsi un default. E in base a questo punteggio poi le banche, o le finanziare, decidono se assegnare o meno l’importo richiesto.

Of: Quali dati statistici vengono considerati?
Campani: Per i prestiti personali l’accettazione della domanda dipende molto dalla storia creditizia passata del potenziale nuovo cliente. Si valuta la spesa e gli impegni medi mensili del nucleo famigliare, in modo che il rapporto rata-reddito non sia superiore al 25-30%. Poi si considerano le variabili socio-economiche per valutare le capacità di rimborso.

Of: Per esempio?
Campani: Si fanno domande del tipo: La casa è di proprietà o è in affitto? Qual è il contratto di lavoro? Da quanto tempo? E in quale settore? Qual è il compenso mensile? Quanti anni ha il richiedente?

Of: Poi?
Campani: Si utilizzano anche i dati registrati dalla centrale dei rischi Banca d’Italia o delle centrali rischi private (credit bureau). Le centrali rischi private, per esempio, forniscono una fotografia della storia passata del cliente. Cioè se chi richiede il finanziamento ha avuto altri prestiti e li ha pagati regolarmente. Offrono informazioni, insomma, su come si è comportato in una situazione analoga. Ma ad ogni variabile statistica considerata, ad ogni informazione inserita viene dato un peso diverso.

Of: In che senso?
Campani: Il peso statistico di ciascuna informazioni varia da banca a banca, dipende dalle politiche creditizie che si vogliono applicare.

Of: Ma a quali variabili può essere assegnata un’importanza maggiore?
Campani: Alcuni istituti di credito, o società finanziarie per lo più, assegnano più importanza per esempio all’area geografica di residenza…

Of: Aspetti, si spieghi meglio...
Campani: I prestiti personali funzionano un po’ come la Rc Auto. Cioè i prezzi, e quindi il tasso di interesse applicato, possono variare da regione a regione o da provincia a provincia.

---- Of: Come mai?
Campani: Per prima cosa perché è un modo per differenziare il rischio. Si offre un tasso più elevato a quelle aree geografiche che hanno una maggiore propensione al default, cioè che nel corso degli anni hanno portato, statisticamente, a un maggior numero di insolvenze. In questo modo quindi le località a più alto tasso di solvibilità potranno usufruire di un tasso scontato. Proprio come avviene con l’Rc Auto.

Of: Ok, seconda cosa?
Campani: Il tasso applicato è un modo per compensare il rischio che la banca abbia delle perdite. In questo caso quindi, i prezzi diversi dipendono dalla trafila burocratica necessaria affinché, in caso di default, l’istituto di credito possa rientrare in possesso dei capitali prestati. I tempi, infatti, sono dettati da procedure e dall’efficienza degli enti coinvolti nel loro espletamento e cambiano anche in base all’area geografica. È normale quindi che maggiori siano i tempi e maggiori siano anche i costi.

Of: Altre variabili, oltre all’appartenenza geografica?
Campani: La patrimonializzazione.

Of: Cioè?
Campani: Il patrimonio aggredibile in caso di insolvenza è un argine al contenimento delle possibili perdite. Quindi la concessione del finanziamento dipende dal patrimonio del debitore e anche dalle motivazioni per cui lo si richiede. Per esempio se lo richiede una persona che ha solo bisogno di liquidità per non svincolare i capitali investiti in vari fondi, azioni, ecc, allora è più facile che il finanziamento venga concesso piuttosto che a clienti che lo richiedono per necessità di integrare il reddito a fronte di spese non previste.

Of: Poi?
Campani: Il lavoro, per esempio. O meglio l’azienda di appartenenza e il settore lavorativo di riferimento.

Of: Cioè se un settore è in crisi il prestito non viene concesso?
Campani: Non proprio. Il fatto è che le banche per contenere i rischi devono differenziare il loro portafoglio impieghi dunque difficilmente concederanno prestiti solo ad una determinata categoria di lavoratori. Per diversificare quindi stabiliscono già a priori quanto credito destinare a ciascuna categoria, evitando concentrazioni in quei determinati settori o fasce considerate più a rischio.

Of: Mi faccia un esempio…
Campani: Immaginiamo che la mia banca abbia concesso prestiti solo ai lavoratori del settore edilizio che in molti paesi è una dei settori che più è stato colpito dalla crisi, corro il rischio di entrare a mia volta in crisi. È pertanto naturale che una banca abbia la necessità di diversificare, e quindi opti per una assegnazione diversa degli impieghi.

Of: E se invece si raggiunge il budget prefissato è possibile che i finanziamenti successivi richiesti da impiegati dello stesso settore vengano respinti?
Campani: Proprio così. Anche se questa pratica è tipica più dei grandi gruppi bancari a livello nazionale/internazionale che hanno maggiori opportunità di diversificare il loro portafoglio impieghi. E dunque il rischio.

Of: Perché?
Campani: Beh, la piccola Banca ha come bacino di clienti quelli coperti dalla propria rete e farà fatica a differenziare il suo portafoglio, essendo molto radicata alle attività tipiche del territorio in cui opera. La differenziazione può non essere così facile da operare.

Of: I finanziamenti “cessione del quinto” invece sono più facili da ottenere…
Campani: Dipende da chi li richiede. I prestiti di cessione del quinto sono una forma di concessione di credito molto poco rischiosa per la banca, perché coperti da un prelievo diretto dallo stipendio (come le tasse) e da una assicurazione obbligatoria. Ma hanno la caratteristica di rappresentare una sorta di salvagente per chi ha necessità di accedere al credito e fatica ad avere i requisiti richiesti da altre forme di prestito. Per contro va detto che le CQS sono anche prodotti più costosi rispetto agli altri prestiti personali.

Of: Però in questo caso l’unico requisito richiesto è lo stipendio o la pensione…
Campani: È vero. Ecco perché la società di assicurazione si preoccuperà di cercare informazioni dettagliate sull’azienda e sul settore lavorativo.

Of: Quindi se una azienda o un settore sono a rischio è più facile che il finanziamento venga rifiutato?
Campani: Esatto. Pensi che nel 90-95% la cessione del quinto viene assegnato solo a dipendenti pubblici o pensionati.

Of: E per chi lavora presso aziende private?
Campani: C’è tutta una serie di requisiti da rispettare. La cessione del quinto per i lavoratori di aziende private è un prodotto più rischioso. E il rischio sta nella fallibilità dell’impresa. Generalmente sono considerate più sicure le imprese con un numero di dipendenti superiore a 13-15. Mentre ai dipendenti di aziende di piccole dimensioni, è quasi impossibile che venga riconosciuto. Ma anche questo criterio può variare da banca a banca. Per alcuni istituti di credito è necessario che ci siano anche 20-25 dipendenti.

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