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Che fine hanno fatto i conti correnti. Confronto tra “slim” ... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Hanno un costo di gestione (OFISC) in media più basso di 58 euro. I bonifici online hanno una spesa inferiore dell’87,5%. E sulle carte si risparmia fino al 40%. I conti “low cost”, quelli da gestire prevalentemente online, sono ancora più convenienti (anche se non come una volta) rispetto a quelli che si affidano maggiormente alla filiale. E non sono solo delle banche online, ma sono anche nel catalogo degli istituti di credito tradizionali e dedicati ai clienti che vogliono gestire il conto in autonomia. Ecco i migliori

Che fine hanno fatto i conti correnti. Confronto tra “slim” e “tradizionali”

Il conto da gestire online, denominato “slim” da Of-Osservatorio finanziario, è ancora più conveniente rispetto a quelli “full” o “tradizionali” con operatività maggiormente in filiale. Ma non più conveniente come una volta: il costo medio (OFISC) è più basso di 58 euro rispetto ai prodotti standard, mentre fino a un anno il risparmio era pari a circa 100 euro.

In media, quindi, l’OFISC dei conti slim è di 53,48 euro e quello meno caro risulta Websella di Banca Sella, con un costo di gestione di 0,83 euro che corrisponde al costo dell’invio dell’estratto conto cartaceo mentre tutte le altre operazioni (canone, carte, prelievi e bonifici) sono a zero.

Servono 58 euro in più, invece, per gestire i conti standard che hanno un costo medio di gestione pari a 111,56 euro (+52,06%). E in questo caso l’OFISC più basso, pari a 14,50 euro, è quello di Bg Deluxe, conto di Banca Generali che ha canone zero e include gratuitamente anche la carta bancomat, i prelievi Bancomat e i bonifici online verso tutti gli istituti. Mentre servono 10 euro per la carta di credito (azzerabile con una spesa annua superiore a 3.000 euro) e 3 euro per i bonifici disposti in filiale.

Più basso anche il costo medio del canone annuo, per il quale il risparmio è pari al 61,47% con una media di 21,69 euro per i conti low cost e di 56,30 euro per quelli tradizionali. Nel primo caso, 21 conti su 33 non prevedono alcuna spesa ma molto spesso anche i secondi sono scontati o azzerati soprattutto se si sottoscrivono altri prodotti o servizi della banca oppure se si accredita lo stipendio o la pensione. È il caso, ad esempio, di Conto Facile di Intesa Sanpaolo, MyGenius di UniCredit e Qubì di UBI Banca solo per citare alcuni prodotti dei principali istituti.

La riduzione resta evidente anche per quanto riguarda le carte collegate e le principali operazioni. I conti dedicati a chi opera online consentono di risparmiare in media il 40% (1,73 contro 2,93 euro) sulle quota della carta di debito e oltre il 30% (19,05 contro 27,37 euro) sulla carta di credito.

Costano il 50% in meno i prelievi da Atm di altri istituti, che nel caso delle proposte low cost non superano in media 0,82 euro a operazione e che sono a zero per 19 prodotti come ad esempio YouBanking di Banco Popolare, Conto Arancio di ING Direct, il conto di Widiba, In Novo Conto Pratico Web di BNL-BNP Paribas.

Mentre per effettuare un bonifico verso altri istituti, il costo medio applicato dai conti tradizionali è di 4,03 euro per quelli disposti allo sportello e di 0,81 euro contro i 3,03 e 0,10 euro richiesti da quelli da gestire sul web. Per un risparmio rispettivamente del 24,81% e dell’87,65%.

---- Il punto di partenza di questa analisi sui costi di gestione dei conti è stato l’OFISC, la simulazione di Of-Osservatorio finanziario per calcolare il costo annuo di un conto e che tiene in considerazione le spese più frequenti effettuate da una famiglia. Oltre al canone, si aggiungono le carte di pagamento (di credito e di debito), il costo dei prelievi dagli sportelli automatici di altri istituti, le spese per i bonifici online e allo sportello e quelle per l’invio dell’estratto conto cartaceo.

Ne emerge che in conti non sono più quelli di una volta e vale anche per quelli proposti direttamente online. Che restano sempre i più convenienti ma che hanno caratteristiche – per via degli extra anche non bancari aggiunti (come viaggi, piani sanitari, assicurazioni collegate) – che si avvicinano sempre più a quelli dei conti tradizionali.
Ad esempio, per la maggior parte dei prodotti proposti dai più importanti istituti di credito è il cliente a scegliere se sottoscriverli in filiale oppure online (con firma digitale ma anche con un selfie), senza nessuna differenza di costo. Quello che cambia è quanto costa gestirli nel corso dell’anno.

E per scoprire quanto si risparmia gestendo tutto (o la maggior parte) online Of-Osservatorio finanziario ha analizzato 85 conti correnti per famiglie presenti all’interno del suo DB Prodotti Bancari. Di questi, 33 rientrano nella categoria “slim” e vi fanno parte sia i conti correnti proposti da banche online come ING Direct, Hello bank!, Webank e Widiba sia quelli proposti dagli istituti di credito tradizionali ai clienti che vogliono operare prevalentemente attraverso i canali diretti. Gli altri 52 sono invece quelli più “tradizionali” che possono essere utilizzati anche grazie al supporto della filiale.

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