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SOMMARIO

Ha spiazzato tutti. Le compravendite di abitazioni nel 2016 sono cresciute, come si prevedeva nel 2015. Ma lo hanno fatto a una velocità sorprendente. Il residenziale nei primi sei mesi del 2016 ha fatto registrare incrementi di oltre il 20%. Soprattutto nelle grandi città. Ma cosa accadrà da qui alla fine dell’anno? E per il 2017? Ecco il punto della situazione. Dove si compra di più. E che fine faranno i prezzi

Immobiliare: check di fine anno (con le previsioni per il 2017)

Come previsto un anno fa, nel 2016 si è ritornati a comprare casa. Il mercato immobiliare, uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi finanziaria che ha sconvolto gli equilibri dell’economia mondiale, è ritornato a crescere. E lo ha fatto a una velocità sorprendente.
Secondo gli ultimi dati resi pubblici dall’Agenza delle Entrate, nel secondo trimestre dell’anno, il dato aggregato, che include il segmento delle compravendite residenziali, commerciali, degli uffici e delle attività produttive, riferito al periodo compreso tra aprile e giugno, infatti, mostra un crescita del 21,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Solo il residenziale ha fatto registrare un +22,9%, per un totale di 143.245 operazioni d’acquisto. Mentre, per quanto riguarda gli immobili destinati alle attività produttive il dato parziale è prossimo a un +30%.

Dove si compra casa


In totale, quindi, nei primi sei mesi dell’anno sono state acquistate 258.380 abitazioni private. La maggior parte delle quali ubicate nel Nord Italia, che si conferma motore trainante della ripresa del settore. Qui, infatti, il residenziale ha fatto registrare la crescita più significativa, raggiungendo un aumento di quali il 25%. Mentre al centro e al Sud i dati, sempre a due cifre, superano di poco il 20% tondo. Ma non in tutta le città si acquista allo stesso modo. I rialzi più rilevanti, infatti, spettano ancora alle 8 principali metropoli. Su tutte, svetta Bologna che è cresciuta di un ulteriore 14% rispetto al primo trimestre dell’anno, raggiungendo una percentuale di aumento del 33,5% nel solo secondo trimestre del 2016.

A Milano, Napoli e Firenze, invece, la crescita del volume di compravendite concluse tra aprile e giugno ha subito una accelerazione di qualche punto percentuale rispetto ai primi 3 mesi dell’anno. Rimanendo tendenzialmente al di sopra del 20%. Roma, sostanzialmente stabile rispetto ai primi mesi dell’anno, continua ad attrarre circa il 12,5% degli acquirenti. Mentre è indicativo il dato riferito a Palermo: nel secondo trimestre del 2016 l’aumento del 12% su base annua si riporta vicino ai valori di fine 2015, dopo una battuta d’arresto registrata nei primi tre mesi di quest’anno.

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I prezzi


I dati fotografano una situazione favorevole, dunque, soprattutto per chi si accinge a comprare casa. I prezzi delle abitazioni, crollati come conseguenza della crisi anche di oltre il 20% nel corso degli ultimi sei anni, infatti, anche per questi primi sei mesi dell’anno sono rimasti sostanzialmente stabili, nonostante il ritorno della domanda. Il Gruppo Tecnocasa, per esempio, segnala un ulteriore decremento delle quotazioni immobiliari nelle grandi città per una media che si assesta intorno al -0,9%. In particolare, è a Genova che si è registrata, nel primo semestre, la perdita di valore più sostanziosa (-5,5%). Milano ha perso lo 0,1%. Roma, invece, ha visto scendere i costi delle case di un tondo 1%. Più significativi, invece, gli sconti se ci si allontana dalle grandi città. Nei capoluoghi di provincia, infatti, si ha un calo generalizzato medio dell’1,5%. Nei comuni dell’hinterland, invece, la contrazione è dell’ 1,3%.

Eppure, già emergono i primi segnali di un’inversione di tendenza che andrà a consolidarsi, con buona probabilità, nei mesi a venire. A Bologna, Firenze e Verona, infatti, i prezzi negli ultimi tre mesi sono saliti, seppur di poco. Ed è la prima volta che accade, dal 2008.

Le previsioni


I dati positivi del 2016 lasciano quindi ben sperare per i mesi a venire. Secondo l’Ufficio Studi di Tecnocasa, infatti, l’anno potrebbe chiudersi un totale di compravendite che dovrebbe assestarsi tra le 480 e le 500 mila. Mentre, per quanto riguarda i prezzi, è previsto un ulteriore calo da qui alla fine del 2016 che dovrebbe aggirarsi tra il -2 e lo 0%. Dal 2017, però, le sorti del settore dovrebbero iniziare a volgere più velocemente: i prezzi torneranno a salire, e le transazioni d’acquisto inizieranno ad aumentare anche nei comuni dell’hinterland delle grandi città.

Anche le stime presentate da Scenari Immobiliari, l’istituto indipendente di ricerca con sede a Milano, indicano una crescita delle compravendite residenziali che dovrebbe raggiungere un +14,6% complessivo per il 2016. Pari cioè a una crescita del fatturato del settore del 3,6%, raggiungendo i livelli del 2010 a 121 miliardi di euro.

Per il 2017, invece, sembra possibile intravedere un consolidamento della ripresa: le compravendite, si legge nell’outlook annuale presentato a fine settembre, aumenteranno dell’8% a livello nazionale, provocando a un relativo aumento del fatturato pari al +5,1%.

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