I conti a zero non esistono (quasi) più. O almeno non ci sono più conti correnti online come erano intesi qualche anno fa, quando venivano proposti senza canone e senza spese per le principali operazioni. Salvo pochissime eccezioni come Fineco e Webank. Questo perché anche le banche online hanno aumentato i costi e aggiunto un canone. Rispetto al 2017, si segnala per le principali 6 banche online (CheBanca!, Hello bank!, IWBank, Fineco, Widiba e Webank) un aumento del costo medio del conto (con la simulazione standard di OF) di oltre il 102%. Se a giugno 2017, infatti, il costo medio annuale di questi conti era di 17,99 euro a novembre 2018 è di 36,41 euro.
Questo accade, prima di tutto, perché il conto è sempre più spesso una sorta di abbonamento. Con la sua sottoscrizione, cioè, si ha accesso a numerosi prodotti e servizi, anche non bancari, che non prevedono ovviamente la gratuità. Si va dai mobile payments ai salvadanaio per risparmiare piccole somme, passando per programmi a punti, cashback e sconti presso partner convenzionati. E questo non è tutto. Con FinTech o con società partner, le banche stanno sperimentando diversi nuovi servizi hi tech.
Quindi, solo grazie alla sottoscrizione (a pagamento) di altri prodotti o servizi, si può ottenere uno sconto sul canone, o addirittura il suo azzeramento. Tra le operazioni più richieste per l’accesso alle varie scontistiche vi sono l’addebito dello stipendio, il possesso di un patrimonio superiore a una determinata soglia e, appunto, la sottoscrizione di altri prodotti e servizi.
Sulla sempre maggiore importanza dei servizi legati al conto si concentra OF osservatorio finanziario, che dal 2003 monitora i migliori conti (completi per famiglie o low cost per chi preferisce operare online - attualmente 76) con una classifica qualitativa che prende in considerazione gli extra più interessanti e innovativi, che si affianca a quella quantitativa basata sul costo medio di gestione (OFISC).