SOMMARIO
Il 2011 è stato l’anno del mobile banking. Le banche sono tutte o quasi anche su smartphone e tablet. Con applicazioni native per iPhone e Android o con micro siti navigabili dal web. E gli utilizzatori aumentano, ma (sorpresa) sono soprattutto donne secondo l’indagine “la mia banca è smart 2012” di Of. Intanto le banche studiano come migliorare l’offerta in vista del boom atteso per il 2013. Instant messaging, news, agende e widget. Ecco la filiale mobile del futuro
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Il 2011 è stato l’anno del mobile banking. Come Of-Osservatorio finanziario aveva pronosticato nel gennaio dello scorso anno. Un successo che si è propagato sull’onda dello sviluppo commerciale degli smartphone di ultima generazione (20 milioni di dispositivi a novembre 2011 secondo ComScore). Anche le applicazioni finanziarie, quelle delle banche, negli ultimi 12 mesi hanno fatto un salto in avanti. E tutti gli istituti di credito, anche i più restii, si sono dati un gran da fare per creare applicativi ad hoc, possibilmente integrati con l’home banking, magari anche fruibili da devices diversi.
Mobile Banking: chi lo fa
Si può accedere alla banca via mobile in due modi. Da un lato con le applicazioni native, create apposta per alcuni tipi di smartphone, tipo iPhone e Android. Perfettamente integrate con il sistema operativo, gratuite, da scaricare tramite lo store online direttamente sul display. Così, basta sfiorare l’inconcina dell’applicativo per avere accesso immediato alla pagina di login dell’home banking via mobile, senza nemmeno bisogno di digitare l’indirizzo Internet nella Url del browser.
Dall’altro, invece, ci sono i micro site (m-site), quelli raggiungibili solo via browser digitando l’indirizzo del micro portale, ottimizzati nella grafica per adattarsi allo schermo ridotto del telefonino. Adatti a qualsiasi tipo di smartphone con connettività 3G (leggi qui) indipendentemente dal sistema operativo. Un po’ come i siti internet navigabili sul web da Pc, ma con grafica e contenuti studiati apposta per adattarsi alle dimensioni ridotte dei display dei telefonini.
Un po’ più lenti e un po’ meno sicuri delle applicazioni native che, essendo integrate nel telefonino, offrono maggiore protezione da possibili tentativi di furti elettronici o da casi di phishing (leggi qui).
Anche se, dicono le banche che ne fanno uso, i micro site hanno il vantaggio di risultare da subito compatibili con tutti i dispositivi sul mercato, indipendentemente dal sistema operativo. Mentre la manutenzione e gli aggiornamenti vengono effettuati una volta per tutti i sistemi.
Le applicazioni, soprattutto quelle per iPhone, però, sono quelle che vanno per la maggiore. I grandi gruppi bancari del settore, Intesa Sanpaolo, MPS e UniCredit, sono tutti attivi già da un po’. E dal 2011 anche le banche di medie e piccole dimensioni, così come le territoriali, si sono dotate di una app per gestire conti e carte anche quando si è lontani da casa. Credem, Creval, Bper, Veneto Banca, Banca Etruria, BCC Brescia e Banca Marche, compaiono nell’AppStore di casa Apple a fianco delle già online firmate da Allianz Bank, Banca Mediolanum, Banca Popolare di Vicenza, Banca Sella, Fineco, UBI Banca, Volksbank e WeBank.
Ma ci sono anche istituti di credito, come Intesa Sanpaolo, UniCredit, UBI Banca, Mediolanum, Webank e Banca Sella, che pensano anche ai cellulari simil-iPhone, e hanno a catalogo applicazioni fatte apposte per chi ha in tasca un telefonino con il sistema operativo di Google. L’app funziona proprio come quella per iPhone: si scarica dall’Android Market sempre su display, e basta sfiorarla per accedere direttamente alla pagina di login.
Infine, Cariparma, ING Direct, BNL Gruppo BNP Paribas e IWBank, tanto per citarne alcuni, offrono la possibilità di accesso alla banca in mobilità soltanto via Url, con i micro site appositi. Un po’ più lenti rispetto alle app native di iPhone e Android. Mentre MPS, Banca Sella e Webank affiancano agli applicativi dedicati anche siti mobile per smartphone con sistemi operativi diversi da iOS di Apple o Android di Google.
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Cosa si può fare
Anche dal punto di vista dei contenuti, applicazioni e siti mobile non sono tutti uguali. Quelli ‘basic’ oltre a fornire informazioni su saldo e movimenti del conto, puntano su una operatività di base, come per esempio bonifici, giroconti e ricariche. Come ING Direct che dal suo micro site, raggiungibile dal browser di qualsiasi smartphone, consente di disporre bonifici, ricaricare cellulari e prepagate ed effettuare giroconti. Mentre non sono presenti funzionalità legate al trading, non è possibile visualizzare la mappa sul posizionamento delle filiali, richiedere un appuntamento presso lo sportello bancario più vicino o ottenere assistenza via internet.
Quelle più complete, modello ‘all-inclusive’, invece, offrono dalle pagine dell’app nativa quasi tutta la stessa operatività a cui si può accedere anche via home banking. Banca Mediolanum, per esempio, con il software apposito declinato in versione ottimizzata per iPhone, iPad e Android ha a disposizione, oltre alle operazioni di base, anche una demo per provare il servizio in modalità online ancora prima di inserire i codici di accesso personali. In più, grazie alla geolocalizzazione, permette di visualizzare su una mappa i bancomat e le filiali presenti in zona, offre informazioni anche in modalità offline sui numeri da chiamare in caso di furto o smarrimento delle carte di pagamento, e aggiunge all’elenco contatti direttamente dall’applicativo anche il nome del family banker personale.
Tra le funzioni disponibili, inoltre, a fianco di quelle base si aggiunge anche la possibilità di disporre operazioni di trading online, per effettuare e revocare ordini sui titoli azionari sui mercati di Milano, Nyse, Nasdaq, Parigi e Francoforte. Mentre sono a disposizione anche news e grafici nella modalità per iPad Mediolanum+.
Banca Sella di applicativi per iPhone ne ha addirittura due. Il primo solo per mobile banking, garantisce operatività su conto e carte di pagamento, anche preparate. Il secondo, UpMobile, invece, sperimenta i pagamenti via telefonino con QrCode, cioè il codice a barre bidimensionale che basta fotografare per autorizzare il pagamento. Senza dover inserire i codici di carta di credito, l’indirizzo a cui si desidera ricevere l’oggetto acquistato e altri dati personali, perché sono già tutti memorizzati nell’account creato presso la banca (leggi qui).
E anche gli istituti di credito che ancora non sono entrati nel mercato del banking in mobilità, non rinunciano a sperimentare alcune operazioni sugli smartphone intelligenti. Come BancoPosta, che pur non avendo micro site o software appositi per la gestione del conto corrente anche quando si è lontani da casa, tuttavia dal 2012 inizia ad avviarsi sulla strada dei servizi mediati via cellulare con due app ad hoc per iPhone, gratuite, da scaricare da AppStore: Bollettino e Canone Tv. Con la prima, i titolari di un Conto Bancoposta, di una Postepay o di una carta di credito possono pagare i bollettini postali agli stessi costi previsti dal servizio online. Con Canone TV, invece, si rinnova il canone televisivo.
In più, sempre gratuita, anche l’applicazione per Android, PosteMobile Store, con l’opzione Paga Bollettino. Basta cliccare sull’app posta sul display per avere accesso automaticamente alla fotocamera del cellulare, si inquadra il 2D Code, cioè il codice a barre bidimensionale riportato sulla maggior parte dei bollettini premarcati, e l’acquisto avviene in tempo reale senza bisogno di inserire nuovamente i dati personali.
Mobile trading: le piattaforme portatili
Servono per fare trading, operando sul conto titoli, disponendo l’acquisto di azioni, titoli, Etf, ecc. E magari anche per controllare in tempo reale l’andamento delle posizioni aperte. Le applicazioni ad hoc per i trader, in pratica, sono piattaforme a tutti gli effetti ottimizzate per la gestione del portafoglio anche in mobilità. Così iPad, iPhone e smartphone next generation si trasformano in dispositivi di controllo in tempo reale, con tanto di news e grafici aggiornati e consigli su quando vendere o cosa acquistare.
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A partire da Directa, la Società di Intermediazione Mobiliare, che nel 2011 crea touchTrader, un piattaforma di trading online a tutti gli effetti, scaricabile dall'App Store su iPhone e iPad. L’applicativo, nella versione flashBook e flashBoard, è in grado di connettersi a tutti i principali mercati finanziari e consente lo scambio dati ad alta velocità con i server delle quotazioni e del trading Directa. Per negoziare titoli anche quando si è lontani da casa, ricevendo in qualunque momento le quotazioni in tempo reale, con tanto di e book e grafici per monitorare il proprio portafoglio. In più, si possono inviare e revocare ordini semplicemente sfiorando lo schermo touchscreen di casa Apple.
Anche le banche puntano sul trading. Fineco Bank ha un’app ad hoc per iPhone e per iPad che unisce, alle funzionalità base di home banking, come bonifici e ricariche di cellulari e prepagate, anche le principali operatività dispositive di trading. Così, è possibile operare anche in mobilità su tutti i principali indici e mercati mondiali, su azioni, ETF, FOREX e Futures, controllando in qualsiasi momento il portafoglio titoli attivo, le news e le quotazioni in tempo reale. In più, è disponibile la marginazione short e long sia intraday che overnight oltre a un motore di ricerca titoli avanzato.
Webank offre, gratis per 3 mesi in prova a tutti i Free Member e solo su iPad, T3 una piattaforma completamente push con informazioni in tempo reale sui mercati azionari e obbligazionari italiani e i principali esteri. A disposizione anche marginazione Intraday long e short con la possibilità di beneficiare di un effetto leva del 400%, personalizzabile fino al 1.000% sui principali titoli del mercato azionario e obbligazionario. Short selling overnight su azionario Italia con leva fino al 400%. E marginazione Intraday sui principali strumenti derivati.
Banca Sella, invece, ha catalogo Sella Xtrading Mobile, la versione mobile completamente gratuita della piattaforma di trading online Xtrading. Solo per iPhone, si scarica da Apple Store direttamente su display, è integrata con la versione web e contiene grafici e book aggiornati in automatico e in real time. A livello di operatività la piattaforma consente di operare in Borsa su tutti gli strumenti disponibili nella piattaforma web, come azioni, derivati e obbligazioni, controllando l’andamento degli investimenti in qualunque momento. Attivi anche gli strumenti di Short e Leva finanziaria.
Tanti smartphone poco utilizzati
Ma nonostante la grande diffusione di telefoni cellulari always-on, cioè sempre connessi a internet, e nonostante la disponibilità di offerta in continua crescita, sono pochi ancora gli smartphone effettivamente utilizzati in chiave 2.0. I dati raccolti da Audiweb a dicembre 2011, per esempio, dimostrano che dei 20 milioni di smartphone in circolazione, solo 9,7 milioni sono effettivamente connessi alla rete, per un totale di +55,4% rispetto al 2010. Stesse conclusioni tratte anche da Deloitte, una delle più grandi società di consulenza del settore: solo il 20% dei software venduti negli store virtuali è stata scaricata oltre 1.000 volte. Vanno per la maggiore quelle in versione free. Stando alla ricerca, infatti, solo il 3% degli utenti che scaricano un applicativo in versione gratuita, con contenuti limitati, poi si trasformano in utenti premium, convertendosi alla versione pro con contenuti a pagamento.
Non va meglio neppure alle applicazioni finanziarie delle banche. L’indagine conoscitiva “la mia banca è smart 2012” condotta da Of-Osservatorio finanziario tra il 3 ottobre 2011 e il 24 gennaio 2012 su un campione di 1.000 persone, infatti, dimostra che già il 31,23% utilizza i servizi di banca in mobilità. Mentre la totalità degli intervistati ha dichiarato di accedere, chi più e chi meno assiduamente, ai servizi di banca remota via web. L’utilizzatore-tipo è donna (il 64,04% degli utenti attivi) e ha un iPhone o un iPad. Mentre gli uomini attivi si collegano prevalentemente via Android e iPhone. Tra i servizi più utilizzati spiccano quelli informativi di controllo del saldo di carte e conti attivi, utilizzati frequentemente dal 100% degli utenti. Seguono le ricariche di prepagate e telefonini, sfruttate spesso dal 67,1% del campione. Mentre bonifici e giroconti sono disposti con frequenza dal 70,6% del totale degli utilizzatori attivi.
Mai utilizzati, invece, i servizi che consentono di ottenere informazioni di borsa, ricerca di filiali, e richiesta di appuntamento presso la filiale più vicina, attività di partecipazione a gruppi, forum della banca, chat, e ricerca di informazioni sui prodotti a catalogo.
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Tra i motivi dello scarso utilizzo degli applicativi di mobile banking spicca in primo luogo la non praticità dello strumento. Dall’indagine svolta da Of, infatti, emerge che lo schermo più grande del Pc di casa e la possibilità di avere più tempo e più calma da dedicare alla gestione dei conti attivi rappresentano un disincentivo all’utilizzo dell’offerta bancaria anche in mobilità. Segue la percezione di scarsa sicurezza e, in terza posizione, la paura di sbagliare su uno schermo piccolo come quello dei telefonini.
Cosa aspettarsi dal futuro?
Se il 2011 è stato l’anno del mobile banking, il 2012 sarà un anno di transizione. Ma la svolta, quella vera, assicurano gli esperti, arriverà non prima del 2013 (leggi qui).
Le banche, almeno alcune, già hanno iniziato a lavorare alla filiale via mobile del futuro. Un po’ come era successo più di 10 anni fa, quando il boom di internet portò alla nascita dei primi home banking. E gli istituti di credito iniziarono a sperimentare le funzionalità del nuovo medium, spaziando in varie direzioni. Nacquero piazze virtuali e community prima di Facebook e Twitter, centri commerciali sul web prima di e-Bay, UniCredit avviò un portale di informazione e news con una vera redazione.
Così, anche sul mobile, le banche iniziano a orientarsi sui servizi extra, aggiuntivi, che poco o nulla hanno a che fare con l’operatività bancaria in senso stretto. Puntando, per esempio, sull’instant messaging, per mettere in comunicazione clienti e consulenti dell’istituto di credito da telefonino, in tempo reale. O ancora, sui widget ad hoc per gli smartphone intelligenti di ultima generazione, tutti con marchio della banca, da scaricare senza costi extra direttamente dallo store online sul display touchscreen del cellulare. E c’è già chi sta avviando le prime sperimentazioni, per lanciare portali di news ottimizzati e navigabili da mobile, o agende da utilizzare sullo smartphone con un solo clic.
E proprio entro il 2013, conferma anche l’ultimo Rapporto di Juniper Research, la società inglese specializzata nella ricerca Mobile, servizi di analisi e di previsione e ricerca NFC, gli utenti di mobile banking raggiungeranno la cifra record di 530 milioni in tutto il mondo. Cioè 230 milioni in più di quelli attivi nel 2011. Merito della diffusione sempre crescente dei telefoni cellulari di ultima generazione che, già nel 2012, dovrebbero arrivare, insieme agli altri devices portatili con connessione internet, a superare persino il numero di abitanti della Terra. È quanto afferma un recente studio firmato Cisco Systems, che prevede per il 2016 un numero record di devices mobili pari a circa 10miliardi, contro una popolazione complessiva che non supera i 7,2 miliardi di persone.
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