SOMMARIO
Sono stati erogati 82,6 miliardi di euro a 255 banche europee. Contro i 170 attesi. Di questi, 7,7 sono andati a UniCredit, 4 a Intesa Sanpaolo e 3 a MPS e Iccrea. L’obiettivo è quello di rilanciare il credito alle imprese. E da ottobre, fornire liquidità anche per garantire i mutui ai privati. Ma in cosa consistono queste operazioni? Funzioneranno? Le premesse non sembrano lasciare spazio all’ottimismo. Paolo Guida, Responsabile del Retail Research del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo spiega come cambieranno mercato e prodotti. Ma avverte che…
L'Italia è malata di credito. Cosa cambia con la cura Bce, Bankitalia
UniCredit ha richiesto (e ottenuto) alla Bce, pochi giorni fa, 7,7 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo ne ha presi solo 4, ma già pensa, a dicembre, di ampliare la somma ottenuta. MPS ha intascato 3 miliardi. Così come Iccrea Banca. Bper e Banco Popolare hanno rispettivamente ottenuto 2 e 1 miliardo di euro. Credem ne ha portati a casa 735 milioni. Banca Popolare di Bari si è fermata a 293 milioni. Mentre UBI Banca e BPM si dicono pronte ad avanzare la loro richiesta per l’asta di dicembre.
I finanziamenti erogati dalla Banca Centrale Europea in occasione della prima operazione di immissione di liquidità (detta TLTRO) in favore degli istituti di credito europei sono stati avviati il 18 settembre. E si sono rivelati una delusione. Soprattutto se confrontati con le attese. L’erogato (basato sulle richieste delle stesse banche) ha raggiunto un totale di 82,6 miliardi, suddivisi su 255 istituti di credito in tutta Europa. Contro i 170 miliardi che ci si aspettava alla vigilia. E, intanto, cresce l’attesa per la seconda tranche di finanziamenti, in programma per dicembre.
Non è la prima volta che la Bce fornisce alle banche finanziamenti a lungo termine. Con lo scopo, sempre lo stesso, di rilanciare il credito alle aziende. Vale a dire: fare in modo che le banche abbiano soldi sufficienti nelle loro casse per poter finanziare le imprese.
Non solo. L’obiettivo, ben più ambizioso, e che dovrebbe realizzarsi ad ottobre, coinvolgerà anche i mutui per i privati. Perché prevede l’acquisto da parte della Bce di Abs, cioè titoli con sottostante composto proprio da finanziamenti. Che dovrebbero, almeno nelle intenzioni, consentire alle banche di avere più liquidità da sfruttare proprio per erogare mutui finalizzati all’acquisto della casa.
Ma in cosa consistono queste operazioni? Cosa implicano per i consumatori? E ci sarà davvero la ripresa del credito? Le nuove misure adottate dalla Banca centrale europea serviranno a rilanciare il credito a famiglie e pmi? E come trasformeranno il mercato? Ci saranno nuovi mutui? I tassi di interesse si ridurranno? Gli interrogativi sono molti. Così come i dubbi sull’effettiva validità dell’operazione. Alimentati, soprattutto, dal fatto che la prima immissione di liquidità del 18 settembre non ha portato i risultati sperati. Paolo Guida, Responsabile del Retail Research del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo spiega a Of in cosa consistono le nuove operazioni adottate. In cosa si differenziano rispetto alle immissioni precedenti, anch’esse deludenti. Quale effetto avranno sui prodotti. E come influiranno sull’andamento dell’economia.
Of: Le banche non hanno preso soldi dalla Bce. Cosa vuol dire per i clienti?
Guida: Come previsto, l’operazione è risultata attraente soltanto nei paesi della ‘periferia’, dove peraltro rimane ancora molta liquidità legata alle LTRO del 2011 e del 2012 da rimborsare nei prossimi mesi (circa 150 miliardi in Italia). Le banche italiane infatti sembra abbiano sottoscritto 23 miliardi (circa il 28% del totale), le banche spagnole 14,6 miliardi. Al contrario, le banche austriache non hanno chiesto fondi in asta e anche la partecipazione delle banche tedesche e olandesi dovrebbe essere stata esigua.
----
Of: Molto al di sotto delle attese…
Guida: In realtà, già nelle settimane precedenti erano emerse indicazioni di uno spostamento della domanda sulla seconda asta prevista per l’11 dicembre.
Of: Perché, cosa cambia da qui all’11 dicembre?
Guida: Per allora sarà disponibile l’esito della valutazione approfondita dei bilanci bancari e si avrà maggiore visibilità sulle prospettive cicliche e, quindi, sulla domanda di nuovi prestiti. Ma anche ipotizzando una domanda molto più robusta all’asta di dicembre, credo che sia molto improbabile raggiungere le stime previste.
Of: Per imprese e famiglie non cambia niente quindi…
Guida: Diciamo che è improbabile una creazione lorda di liquidità superiore ai 300 miliardi di euro nelle prime due aste, e che il massimo teorico di circa 400 miliardi (pari al 7% degli impieghi al settore privato non finanziario al netto dei mutui) non sia conseguibile per lo scarso interesse delle banche di paesi ove i tassi monetari sono già nulli o negativi.
Of: E come ha risposto il mercato?
Guida: Il mercato obbligazionario ha reagito in misura assai limitata alla comunicazione sull’ammontare sottoscritto in asta, probabilmente perché se le TLTROs dovessero essere inefficaci la BCE interverrebbe con un atteggiamento più aggressivo negli acquisti di ABS o addirittura con l’annuncio di acquisti di titoli di stato. Una teoria che certamente la BCE non ha alcun interesse a smentire, in questo momento.
Of: Facciamo un passo indietro. Quali sono i punti salienti dei provvedimenti della Bce?
Guida: Il primo provvedimento, e l’aspetto di maggiore interesse tra quelli già operativi, riguarda le operazioni di finanziamento cosiddette TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation), rivolte alle banche. Avviate dal 18 settembre. Poi ci sarà l’acquisto di Covered Bond e titoli Abs, che sarà rivolto principalmente a immettere liquidità nel sistema su base definitiva (non trattandosi di un finanziamento). Entrambi i provvedimenti hanno l’obiettivo di agevolare il credito alle famiglie e alle imprese. Ma per quest’ultimo provvedimento non sono state ancora delineate le linee guida dell’operazione: la Bce le comunicherà a inizio ottobre in occasione della consueta riunione mensile.
Of: Spieghiamoli nel dettaglio, partiamo dal primo. Di cosa si tratta?
Guida: I TLTRO sono operazioni di finanziamento a lungo termine concesse dalla Bce al sistema bancario che, a differenza delle precedenti, sono vincolate all’aumento dello stock di prestiti a famiglie e imprese da parte delle banche.
Of: Vale a dire?
Guida: In sostanza le banche, per poter mantenere questo finanziamento, dovranno dimostrare di aver fatto crescere i prestiti (ad esclusione dei mutui residenziali) nel corso del tempo. Con l’obiettivo di fare in modo, per quanto possibile, che la liquidità fornita al sistema bancario si trasferisca anche alle imprese.
Of: Però c’è chi teme che poi questi fondi verranno utilizzati per acquistare Btp (come è già successo più volte nel recente passato)…
Guida: Non credo proprio che si verificherà questo scenario. Prima di tutto perché le banche adesso hanno meno interesse ad acquistare Titoli di Stato, per il rischio di una eccessiva concentrazione tra le proprie attività, come peraltro sostenuto dalla stessa Bce. E già adesso gli istituti di credito stanno lavorando per avere una minore esposizione, soprattutto rispetto agli anni peggiori della crisi. Peraltro bisogna tenere presente che ogni eventuale acquisto di titoli di Stato, ancorché improbabile, alimenterebbe un’ulteriore riduzione dello spread BTP-Bund, con un effetto favorevole sul costo del denaro in Italia. Ma c’è anche un’altra ragione perché le banche difficilmente utilizzeranno i finanziamenti per acquistare titoli di Stato.
----
Of: Quale?
La Bce monitorerà l’utilizzo effettivo dei fondi concessi.
Of: Come controllerà?
Guida: Se le banche non utilizzeranno i fondi ricevuti dalla Banca Centrale Europea per garantire la crescita dei finanziamenti erogati alle imprese, dovranno restituire dopo due anni i soldi ricevuti. E questa è una delle più grandi differenze rispetto alle tranches di finanziamenti a lungo termine già concesse dalla Bce in passato.
Of: Ce ne sono altre?
Guida: Sì. A differenza di quanto avveniva in passato, le banche potranno utilizzare a garanzia del finanziamento della Bce anche prestiti di importo inferiore a 100.000 euro ma superiore a 30.000 euro.
Of: Cosa implica in concreto?
Guida: Che si amplia il bacino di prestiti da portare a garanzia. E, dunque, potenzialmente anche i finanziamenti erogabili. Se infatti le banche hanno la possibilità di fornire come garanzia i finanziamenti concessi alle imprese e in prospettiva finanche cartolarizzare e vendere tali prestiti alla Bce, è chiaro che si troveranno ad avere maggiore liquidità per poterne concedere altri. L’effetto non è automatico né certo, ma senz’altro l’operazione potrà in certi casi facilitare l’erogazione di credito e contenerne i relativi spread.
Of: Quali tipologie di imprese ne beneficeranno maggiormente?
Guida: Potrà ampliarsi il bacino di prestiti erogabili anche a categorie di imprese di dimensioni ridotte.
Of: Purché in passato siano già state clienti della banca?
Guida: Come spesso accade, l’esistenza di una relazione duratura con un cliente può agevolare l’operazione di rifinanziamento o di nuovo finanziamento. Tuttavia ciò non esclude l’avvio di nuove operazioni con nuovi clienti poiché non c’è una specifica condizione o un vincolo che obblighi la banca a far crescere lo stock di prestiti con clienti già esistenti. Senz’altro le necessità di finanziamento a clienti in essere che dovessero essere state ostacolate dalla disponibilità di risorse da parte della banca potranno adesso essere soddisfatte più agevolmente.
Of: Da questo provvedimento però le famiglie e i mutuatari non traggono alcun beneficio…
Guida: Non è vero. Anche le famiglie saranno agevolate da queste misure.
Of: In che modo?
Guida: Se escludiamo i mutui, il cui andamento recente evidenzia comunque un miglioramento, soprattutto per le nuove erogazioni, le famiglie potranno beneficiare della maggiore disponibilità di liquidità da parte delle banche. Che potrebbe quindi riflettersi favorevolmente anche sulla dinamica dei prestiti alle famiglie per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa, nonché sul tasso d’interesse di tale prestito.
Of: Cioè si ridurrà?
Guida: Ci saranno probabilmente riflessi favorevoli sui tassi d’interesse praticati. Sebbene la liquidità disponibile da parte delle banche non possa sostituire un naturale processo di valutazione del “merito di credito” di chi richieda un finanziamento, è indubbio che la maggiore disponibilità di risorse possa determinare anche un aumento dei finanziamenti verso le famiglie. Ma non è solo questo che ha in programma la Bce.
----
Of: Cosa ci aspetta?
Guida: Nei prossimi mesi la Bce acquisterà Abs (Asset Backed Securities). E questo è il secondo provvedimento importante lanciato dalla Banca Centrale Europea per agevolare il credito.
Of: Cosa sono gli Abs?
Guida: Diciamo semplicemente che sono titoli strutturati con dietro delle attività, dei sottostanti. E queste attività sono rappresentative dei prestiti erogati dalle banche. In pratica si tratta di un insieme di prestiti reali impacchettati in uno o più strumenti finanziari che potranno avere come sottostante anche mutui residenziali. In questo caso l’effetto sul mercato dei mutui sarà senz’altro più evidente.
Of: Nel senso che le possibilità di accesso al credito saranno più ampie? Cioè coinvolgeranno anche fasce di utenti che, fino a questo momento, ne erano esclusi perché considerati potenzialmente insolventi (come i giovani, per esempio, o i precari senza contratto a tempo indeterminato)?
Guida: E’ importante chiarire che la potenziale maggior disponibilità di risorse può sbloccare finanziamenti impediti unicamente da un vincolo di questo genere. Non si può cioè pensare che l’operazione della Bce possa incidere molto sulla valutazione da parte della banca del cosiddetto “merito di credito” di chi richiede il prestito. Questo nell’interesse dei depositanti e dell’intero sistema economico. Tuttavia non si può escludere che le condizioni più vantaggiose di accesso alla liquidità da parte delle banche possa indurre le banche ad accettare un maggior grado di rischio, determinando di fatto un aumento della platea di individui o imprese che possano avere accesso ai finanziamenti.
Of: Quindi chi otterrà credito sarà lo stesso che avrebbe potuto ottenerlo anche prima della riforma…
Guida: In sostanza la maggiore disponibilità di risorse non implica automaticamente la distribuzione delle stesse a famiglie e imprese, se non dopo la naturale valutazione delle banche sulla concessione del credito. Anche in questo caso, tuttavia, gli acquisti di ABS potranno avere un impatto più significativo poiché di fatto, a differenza dei finanziamenti, “liberano spazio” nei bilanci delle banche in modo definitivo per erogare nuovo credito.
Of: Come cambierà l’offerta? Nasceranno nuovi mutui?
Guida: La variazione eventuale dell’offerta di prodotti dipenderà dalle singole banche ma non credo ci saranno grosse novità.
Of: Non c’è il rischio che in questi pacchetti di Abs finiscano anche prestiti deteriorati e rischiosi, che è poi uno dei motivi che hanno portato al fallimento della Lehman Brothers e tra le cause principali dello scoppio di questa crisi nel 2008 in USA?
Guida: A questo riguardo è importante che gli Abs acquistati dalla Bce abbiano come sottostanti prodotti semplici e trasparenti. E’ una condizione essenziale perché la stessa Banca centrale proceda nell’operazione. Questo non esclude che possano esserci “tranches” di Abs con rischiosità più elevata.
Of: Come proteggersi?
Guida: A questo proposito la Bce auspica, non senza opposizioni, che ci possano essere garanzie governative affinché la Banca centrale non debba soffrire eventuali perdite in caso di default di alcune imprese i cui prestiti costituiscono il sottostante degli Abs acquistati.
----
Of: La Bce però è intervenuta altre volte per incentivare la concessione di credito a privati e pmi ma ancora non è avvenuta l’inversione di tendenza. Può essere sufficiente questo intervento per cambiare davvero lo scenario?
Guida: Si tratta sicuramente di misure necessarie. Ma da sole non sono sufficienti. Il credito alle imprese non è solo una questione di offerta di fondi ma anche di domanda. Se le condizioni economiche sono difficili le aziende non investono. Perché non troverebbero in ogni caso un riscontro da parte di eventuali acquirenti che comunque continuerebbero a non acquistare.
Of: È un cane che si morde la coda…
Guida: Esatto. E questo non necessariamente accade perché non ci sono fondi a tassi contenuti. Senz’altro le condizioni di credito negli ultimi anni sono state restrittive per una serie di ragioni, ma le condizioni economiche del nostro Paese hanno indubbiamente ridotto la domanda di credito da parte di famiglie e imprese.
Of: Quali altri provvedimenti andrebbero intrapresi quindi?
Guida: Come ha sottolineato recentemente lo stesso Draghi, ad essa va affiancata una politica fiscale diretta alla riduzione della pressione fiscale senza compromettere gli obiettivi di bilancio e da una politica di riforme strutturali per incrementare le potenzialità di crescita dell’economia.
Of: E quali saranno i passi successivi della Bce?
Guida: Tanto per cominciare l’acquisto di Abs e covered bond, come step successivo alle TLTRO, e già annunciato per ottobre. Successivamente non si può escludere un acquisto diretto di titoli di Stato europei. La differenza consiste nel fatto di costituire un’immissione di liquidità “definitiva” poiché, nel caso degli acquisti, non si tratta di un finanziamento da parte della BCE ma di un vero e proprio acquisto.
Of: Poi?
Guida: Il passaggio seguente potrebbe essere quello dell’acquisto di titoli di Stato con la conseguenza di un’immissione di liquidità di molto superiore. Va tuttavia precisato che la sola politica monetaria potrebbe non essere sufficiente per far ripartire l’economia.
© Of-Osservatorio finanziario - riproduzione riservata