SOMMARIO
In gergo tecnico si chiamano Long term care. E sono polizze assicurative per la terza età che danno una rendita mensile dai 500 ai 2.500 euro al verificarsi della non autosufficienza e per tutta la durata della vita. Garantendo un vitalizio in caso di malattie invalidanti come Parkinson o Alzheimer, ma anche al verificarsi di incidenti. Come funzionano? Quanto costano? E quali vantaggi e svantaggi hanno? Of-Osservatorio finanziario ne ha messe a confronto 6
Long life 2015/Assicurarsi contro Parkinson e Alzheimer
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In gergo tecnico si chiamano Long Term Care (o Ltc) . E sono polizze per la terza età. Destinate proprio a chi, a causa dell’invecchiamento e dell’insorgenza delle malattie senili, non può più svolgere da solo e in autonomia le basilari attività legate alla vita quotidiana. Anche se, in realtà, permettono di ottenere una rendita mensile anche qualora la non autosufficienza insorgesse a seguito di un incidente. Funzionano così: si possono sottoscrivere a qualunque età, generalmente tra i 20 e i 70 anni, e prevedono il riconoscimento di una rendita mensile stabilita a priori al momento della sottoscrizione dal cliente stesso (di norma compresa tra i 500 e i 2.500 euro al mese), che viene poi concessa di mese in mese qualora sopraggiungesse la non autosufficienza. Cioè in caso di malattia invalidante, come il Parkinson o l’Alzheimer, ma anche a seguito di incidenti, infarti, ictus.
Per richiedere il rimborso mensile, però, è necessario sottostare a tutta una serie di variegate limitazioni. Prima di tutto la non autosufficienza va dimostrata. E, nella maggior parte dei casi, consiste nell’incapacità di compiere almeno 3 delle più basilari attività della vita quotidiana (come lavarsi o mantenere una corretta igiene personale, vestirsi, nutrirsi e spostarsi).
Poi, è anche da verificare che la non autosufficienza non sia il frutto di una attività dolosa dell'assicurato. Vale a dire, non è previsto alcun rimborso se il cliente viene ferito nel corso di tumulti popolari o se diventa incapace di autogestirsi per malattie intenzionalmente procurate, come l’alcolismo, l’uso non terapeutico di psicofarmaci e l’abuso di stupefacenti. Non hanno diritto alla rendita nemmeno coloro che seguono con negligenza le prescrizioni fornite dal medico. E chi si fa male durante il volo qualora l’aeromobile non fosse autorizzato al decollo o se il pilota non risultasse titolare di un brevetto idoneo.
Sebbene se ne parli da molti anni ormai, tuttavia il mercato delle polizze Long Term Care in Italia è ancora più che marginale. Nonostante il vantaggio fiscale che consente di detrarre i premi versati del 19%, entro l’importo massimo di 1.291,14 euro. Usufruendo anche delle esenzioni da qualsiasi imposta, comprese quelle di successione, anche sulla rendita e sul capitale in caso di prematura scomparsa. Gli ultimi dati diffusi dall’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, infatti, parlano di una incidenza dei premi versati in queste polizze sul totale del Ramo Vita dello 0,1%. Sebbene nel 2013 ci sia stato un incremento del 19% rispetto all’anno precedente.
A pesare è per lo più la mancanza di una rendita certa. Molti dei prodotti attualmente sul mercato, infatti, non riconoscono l’erogazione della prestazione qualora non si verificasse la non autosufficienza. Mentre sono pochissime le polizze assicurative che permettono agli eredi dell’assicurato di ottenere una somma una tantum in caso di premorienza.
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Eppure, il problema di una soluzione alternativa alla gestione delle malattie senili diventa tanto più rilevante se confrontato con i dati relativi all’incidenza sociale delle spese per queste malattie. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, stando agli ultimi dati disponibili e pubblicati nel 2014, ha stimato la spesa pubblica complessiva per Long Term Care, cioè quella unicamente destinata all’assistenza di lungo termine per pazienti non autosufficienti, pari all’1,9% del Prodotto interno lordo italiano. Di questi, circa i due terzi sono erogati a soggetti con più di 65 anni. A incidere, in particolare, è la componente sanitaria che rappresenta circa il 46% del totale contro quasi il 44% della spesa per indennità di accompagnamento. Le altre prestazioni assistenziali incidono, invece, per non più del 10%.
Ma è sul lungo periodo che la questione diventa più significativa e potenzialmente preoccupante. Nel 2060, infatti, prevede sempre il Ministero nell’annuale report previsionale sulle “tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario”, si arriverà ad una incidenza del 3,3% sul Pil. Una cifra non irrisoria, soprattutto se si pensa che nel 2013 l’intera spesa pubblica nazionale ha inciso sul Prodotto interno lordo per non più del 7%.
Anche le malattie potenzialmente invalidanti, poi, sono in continuo aumento. In Italia l’Alzheimer, per esempio, conta un nuovo caso ogni dieci minuti. Per un totale di circa 7-800 mila malati in totale. Nel 2020 le stime ufficiali basate sull’andamento demografico e l’allungamento della vita prevedono un numero doppio di persone affette dal morbo, che arriveranno ad essere il triplo nel 2050, raggiungendo la soglia dei 3 milioni. Anche il numero dei malati di Parkinson è destinato ad aumentare. L’incidenza della malattia, che varia tra gli 8 e i 18 casi ogni 100.000 persone ogni anno, infatti, incrementa con l’età. E dovrebbe portare, nei prossimi 25 anni, a far registrare un numero più che doppio di casi nei paesi più popolati del mondo.
Costi a confronto
Ma quanto costa assicurarsi dai problemi della vecchiaia? Quali vantaggi o svantaggi ci sono per chi opta per una garanzia Long Term Care? Of-Osservatorio finanziario ha calcolato, all’anno, la somma richiesta per sottoscrivere una polizza Ltc nel caso ipotetico di un contraente di 50 anni, fiorentino, architetto, in buona salute e non fumatore, che ha bisogno di una rendita vitalizia attesa di 1.500 euro. Ecco i costi annui di sei polizze a confronto. I vantaggi di ognuna. Le limitazioni. E le condizioni per accedere alla rendita.
AXA MPS Valore Autonomia emessa da AXA MPS, nel caso ipotetico in cui un il richiedente sia un uomo di 50 anni con la necessità di ricevere una rendita vitalizia mensile di 1.500 euro, ha un costo annuo di 945,40 euro. La polizza garantisce una rendita che va da un minimo di 500 a un massimo di 2.500 euro al mese (a scelta del cliente) in caso di perdita permanente e irreversibile dell’autosufficienza. Vale a dire della capacità di svolgere in modo autonomo almeno 3 delle 4 attività elementari della vita quotidiana.
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Mentre il calcolo del premio varia in funzione dell'età, dell'attività professionale, dello stato di salute dell'assicurato al momento della stipula del contratto e del livello di rendita prescelto. Anche se, qualora però l’assicurato avesse in famiglia casi di Alzheimer precoce, cioè che si manifesta prima dei 60 anni di età, è possibile che la compagnia richieda ulteriori approfondimenti sanitari.
Il contratto si può sottoscrivere fino ai 70 anni di età, ed è vita natural-durante. Mentre in caso di prematura scomparsa, la polizza garantisce ai beneficiari designati l'erogazione di un capitale pari a 10.000 euro.
Le spese fisse di emissione ammontano a 10 euro sul primo premio versato e prevedono il 25 su ciascun premio e il 5% per l'erogazione della rendita.
La più economica sul mercato è Postapersona Sempre Presente di PosteVita, la società assicurativa facente parte del gruppo Poste Italiane. Utilizzando la simulazione di Of, infatti, supponendo che il contraente sia un uomo di 50 anni in buona salute, che abbia la necessità di ottenere una rendita vitalizia, qualora sopraggiungesse la non autosufficienza, di 1.500 euro al mese, si avrà un premio mensile di 69,98 euro, per un massimo annuale che arriva agli 839,76 euro. Postapersona Sempre Presente offre un sostegno economico nei casi di perdita di autosufficienza che possono verificarsi a seguito di un grave infortunio, di un ictus, di un infarto, oppure di una malattia, anche mentale, come ad esempio l'Alzheimer o il morbo di Parkinson. Permette di ottenere una rendita mensile che va dai 500 euro a un massimo di 2.500 euro. E, in più, riconosce anche una somma a forfait una tantum pari a 5 mensilità di rendita, riconosciuta nel momento in cui inizia l’erogazione.
Ha un premio di 950,54 euro all’anno la polizza assicurativa proposta da Banca Sella tramite il gruppo assicurativo CBA Vita, facente sempre parte del gruppo, nel caso in cui il richiedente fosse un uomo di 50 anni. La polizza, CBA Long Term Care II Serie, tutela in caso di perdita di autosufficienza offrendo una rendita mensile vitalizia di 1.500 euro, utilizzando il caso specifico indagato da Of, qualora l’assicurato si trovasse nella condizione di avere bisogno di una terza persona per compiere le azioni basilari della vita quotidiana (come lavarsi o vestirsi, per esempio).
Il premio annuo, infatti, viene determinato in base a due variabili: l’età e la rendita che il cliente vuole ottenere in caso in caso di non autosufficienza. Mentre l’erogazione della rendita, al momento del bisogno, è riconosciuta tramite l’erogazione di una somma una-tantum pari a 5 volte l’indennità mensile (quindi nell’esempio 7.500 euro), che si aggiunge alla rendita erogata di mese in mese e pari a 1.500 euro.
Si può assicurare un massimale mensile che non può essere inferiore a 250 euro o superiore ai 3.000 euro. Non sono previste opzioni di capitali aggiuntivi in caso di decesso o di non autosufficienza. E, qualora si decidesse di frazionare il premio annuo da corrispondere alla compagnia assicurativa, si andrà incontro a una maggiorazione. Si può optare per un frazionamento semestrale, trimestrale o mensile, con aumenti del premio che vanno dall’1% a un massimo del 3%.
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Mediolanum For Your Care di Banca Mediolanum, emessa da Mediolanum Assicurazioni, richiede un premio annuo di 1.091 euro nel caso ipotetico indagato da Of. La polizza anche in questo caso offre una rendita per la perdita dell'autosufficienza, garantendo anche il rimborso delle spese sanitarie. Mentre chi sottoscrive l’opzione facoltativa “annulla franchigia” ha la possibilità anche di ricevere, tutto in un’unica soluzione e al momento della prima corresponsione della rendita, un importo pari a 3 mensilità a titolo di rimborso spese forfettario. In questo caso, quindi, al premio annuo di 1.091 si dovrà aggiungere un’ulteriore spesa di 81 euro.
La rendita viene riconosciuta al presentarsi della non autosufficienza, anche se sono presenti dei periodi di carenza a decorrere dalla data di entrata in vigore del contratto. In particolare, si può incorrere in 3 anni di carenza qualora la non autosufficienza sia conseguente al morbo di Alzheimer o a demenze senili di origine organica. 1 anno invece è applicato sempre nel caso di malattie. Mentre non è previsto alcun periodo nei casi in cui la non autosufficienza sia conseguente a infortunio.
Costa 94,90 euro al mese, pari a 1.138,8 euro all’anno la copertura offerta da Pramerica, Pramerica Long Term Care nel caso ipotetico in cui il richiedente sia un uomo di 50 anni, fiorentino, in buona salute. La polizza, che eventualmente può prevedere dei sovrapprezzi a seconda che dal questionario sanitario emergano criticità, eroga quindi una rendita vitalizia per tutta la vita restante del contraente al momento in cui venga attestata la sua non autonomia. Cioè al verificarsi di almeno 4 dei 6 elementi che definisco l’autosufficienza di una persona. Vale a dire, lavarsi, vestirsi, alimentarsi e spostarsi da soli, ma anche recarsi ai servizi e non essere incontinenti.
Nuovissima, lanciata solo a fine febbraio, è la polizza Ti Completo di Cf Assicurazioni, la compagnia assicurativa facente parte del gruppo Tecnocasa, per la vendita degli immobili in franchising. Che ha la caratteristiche di includere, in un unico prodotto, varie garanzie per la protezione di casa, reddito e salute. È infatti inclusa una copertura in caso di incendio dell’abitazione, per infortuni o malattia. Ed è anche possibile integrare la polizza con la copertura “salvareddito” destinata ai lavoratori dipendenti e autonomi, con la Long Term Care o con la copertura per grandi interventi chirurgici. La Long Term Care, poi, non funziona come una polizza vita, che riconosce una rendita mensile al verificarsi della non autosufficienza. Ma ha lo stesso funzionamento di una garanzia per malattia, con una retta forfettaria mensile, assegnata sempre nel momento in cui sopraggiungesse una mancanza di autonomia nella gestione delle semplici e basilari azioni quotidiane.
In particolare, supponendo di voler sottoscrivere la polizza Long Term Care, Ti Completo prevede un premio annuo di 1.284 euro nel caso ipotetico in cui il richiedente sia un cinquantenne (anche se la tariffa è unica, non varia in base all’età) con la necessità di ottenere una retta mensile pari a 1.500 euro. Mentre è fissato a 69 anni il limite minimo per potere accedere alla garanzia. Al sopraggiungere della non autosufficienza, poi, l’indennizzo verrà corrisposto a titolo di rimborso spese forfettario con cadenza semestrale posticipata per tutto il periodo in cui perdurerà lo stato di non autosufficienza. Qualora, poi, non si verificasse la non autosufficienza, o in caso di premorienza, è comunque possibile ottenere una parte della rendita. Anche se in misura inferiore.
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