SOMMARIO
In Italia, negli ultimi 10 anni, il numero degli ultracentenari è più che raddoppiato, mentre le ricerche affermano che entro il 2050 ad avere più di 60 anni sarà il 21% della popolazione mondiale. Come viverli bene il più a lungo possibile? Scienza e medicina segnano i contributi maggiori. Ma anche la cosmesi fa la sua parte. Ma è il lato economico a destare le maggiori preoccupazioni. Perché, come spiegato in una recente ricerca condotta da Morgan Stanley, gli investimenti a lungo periodo non mostrerebbero più la convenienza di un tempo. Ecco il nuovo speciale di Of-Osservatorio finanziario dedicato alla longevità, con uno sguardo ampio sul tema, spaziando dalla medicina fino alla moda
Long life 2015/La vita è extralunga. Come renderla bella, sana ed economicamente migliore
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La popolazione mondiale è sempre più longeva. Tra il 1990 e il 2013 si sono guadagnati circa 6 anni di vita. A rivelarlo è l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, all’interno del World Health Statistics, affermando che mentre nei paesi ad alto reddito l’aumento delle aspettative di vita è dovuto specialmente ai progressi segnati nella cura di malattie non trasmissibili, come quelle cardiache, nei paesi più poveri il successo si deve alla diminuzione dei casi fatali di diarrea, delle infezioni delle vie respiratorie e delle malattie neonatali. Un trend che si è imposto e confermato anche in Italia, dove le aspettative di vita si attestano a 80,2 anni per gli uomini e 84,9 per le donne (dati Istat riferiti al 2014), mentre sarebbero oltre 15.000 gli ultracentenari, con un buon 83% di presenze femminili.
L’Italia è anche il secondo paese europeo, dopo la Germania, per indice di vecchiaia, raggiungendo nel 2014 quota 154,1% (il che significa 154 anziani ogni 100 giovani). L’età media italiana, al 1° gennaio 2015, è infatti di 44,4 anni, mentre il 21,7% della popolazione ha oltre 65 anni. E si stima che entro il 2050 gli abitanti della terra saranno per il 21% over 60, contro il 12% attuale.
Una sfida, quella imposta dalla longevità, che porterà a cambiamenti epocali: dal sistema pensionistico all’assistenza sanitaria, dall’abilità al lavoro alla sicurezza economica, passando per una riorganizzazione di infrastrutture e servizi. Invecchiare senza miglioramenti nei regimi economici e sociali, si rivelerebbe infatti solo una maledizione. Non a caso tutti rabbrividiscono all’idea di vivere novanta o cent’anni, per paura della sofferenza, delle malattie o della solitudine. Eppure molte cose stanno cambiando. È indubbio che un sessantenne di oggi non sia il sessantenne di vent’anni fa. Difficilmente si “adegua” alla pensione, preferendo mantenersi attivo, occupato e “socialmente utile”. Cura il proprio aspetto fisico ed esteriore, fa sport e sceglie uno stile di vita dinamico.
È per questo che, assodato che tutti vivremo più a lungo, lo speciale Long life 2015 si concentra principalmente su come arrivare (e mantenersi) in salute alla soglia della vecchiaia (che secondo la demografia comincerebbe a 76 anni).
Si inizia con uno sguardo sulle ultime ricerche svolte per comprendere quali siano i meccanismi in grado di regolare l’invecchiamento, cercando la chiave che sveli l’elisir di lunga vita. Ma anche sui progressi medico-scientifici realizzati per curare due tra i peggiori mali della comunità occidentale: malattie cardiovascolari e tumori, prima e seconda causa di morte in Europa, con un approfondimento sulla ricerca italiana. Nell’ampio ventaglio sono state comunque selezionate le ricerche che hanno avuto il prestigio di essere pubblicate su riviste come Nature, Science e Cell, considerate dalla comunità scientifica internazionale come fonte principale della divulgazione scientifica. Per comprendere il prestigio di leggere la propria sperimentazione su una rivista del genere, basti pensare che delle migliaia di ricerche che riceve Science ogni anno, solo l’8% viene accettato per la pubblicazione.
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Affrontato il tema scientifico, si passa poi a quello legato all’estetica e alla moda. Gli ultimissimi anni, infatti, hanno fatto da sfondo a un fenomeno emergente, diventato un vero cult: quello di modelle non più giovanissime (e il “giovanissime” è un eufemismo visto che si parla di donne tra i 60 e i 90 anni) che prestano il loro volto a campagne di prestigiosi marchi. In poco tempo queste donne sono diventate le icone di una nuova bellezza che resiste agli effetti del tempo, dotata di un appeal irresistibile. E se tra appena cinque anni gli over 60 saranno circa 1 miliardo nel mondo, appare evidente come le grandi aziende debbano già da adesso ridisegnare le proprie strategie di mercato.
Per capire poi come mantenere un aspetto giovane anche dopo gli -anta, segue una breve descrizione sulle creme da provare fino ai 50 ma anche oltre i 60 anni, con la beauty routine ideale, le ultime novità in fatto di chirurgia estetica e un veloce sguardo alla nutricosmetica, diventata un must negli ultimi anni, ma i cui benefici erano conosciuti già dagli Egizi.
Un altro tema affrontato riguarda quelle polizze (le Long term care) che permettono di ottenere una rendita vitalizia in caso di perdita dell’autosufficienza. Ma è il lato economico a destare maggiori preoccupazioni, specialmente alla luce dei risultati ottenuti dalla ricerca condotta da Morgan Stanley secondo cui gli investimenti a lungo periodo non mostrerebbero più la convenienza di un tempo, presentando rendimenti inferiori rispetto agli anni passati.
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