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La banca torna online. Nascono servizi e prodotti, più maturi, da fruire con tablet, pc e smartphone. Cosa ci riserva questo futuro molto prossimo? Massimo Tessitore, Responsabile Direzione Multicanalità Integrata, svela in esclusiva a OF la svolta digital della banca numero 1 in Italia. E riflette sul ruolo dell'innovazione tecnologica nella nascita di servizi ad alto valore aggiunto. Dall'intelligenza artificiale ai robo-advisor
Intesa Sanpaolo svela il futuro prossimo della banca digitale/ Terza parte
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Samsung Pay verrà lanciato entro l'anno. Il conto si potrà sottoscrivere online da dopo l'estate. I pagamenti nei negozi si fanno da poco con l'app a ultrasuoni. La banca numero in Italia è pronta per una svolta digitale. Lo annuncia a OF Osservatorio Finanziario in un'intervista esclusiva Massimo Tessitore, Responsabile Direzione Multicanalità Integrata. Che racconta i piani per il futuro di Intesa Sanpaolo e spiega in che modo l'evoluzione della tecnologia cambierà il modo di fare banca, i servizi, e gli stessi prodotti. Spaziando dall'introduzione dei primi sistemi di intelligenza artificiale fino ad arrivare a piattaforme evolute per la gestione robotizzata degli investimenti. Ecco tutto quello che c'è di nuovo. E le anteprime per il prossimo futuro.
OF: Un altro ambito in cui l’evoluzione tecnologica sta sparpagliando le carte in tavola è quello dei mobile payments. Soprattutto, ora che è arrivato Apple Pay. Voi come vi posizionate?
Tessitore: Noi guardiamo i numeri. E i numeri ci dicono che attualmente in Italia Android detiene l’80% del mercato, mentre Apple il 12%. La risposta, dunque, viene da sé. Noi abbiamo lanciato a fine 2015 PayGo che permette ai nostri clienti con smartphone Android di pagare con il cellulare. Inoltre entro fine anno partiremo con Samsung Pay.
Su Apple Pay stiamo ancora valutando.
OF: Dunque su cosa punterete?
Tessitore: E’ chiaro che in un mercato come quello dei mobile payments ancora marginale non escludiamo a priori nessuna tecnologia. Inoltre, noi crediamo che la tecnologia per i pagamenti senza contatto con NFC non possa essere considerata disruptive. Una recente ricerca ha messo in luce che, tra i millennials, solo il 30% userebbe lo smartphone per pagare.
OF: Eppure voi siete stati tra i primi ad aver lanciato un servizio di pagamento mobile con tecnologia Nfc…
Tessitore: E’ vero. Ma credo che la vera differenza nella rimozione del contante per le piccole transazioni la faranno i pagamenti P2B, account to account come JiffyPay.
OF: Cioè il sistema di trasferimenti di denaro tra privati?
Tessitore: Esatto. Che in questo caso diventa un sistema di trasferimento denaro tra privati e commercianti. Infatti abbiamo da poco lanciato un servizio P2B, sul sistema Jiffy che permette di effettuare pagamenti nei negozi in tempo reale, inviando soldi in modalità peer-to-peer. Davvero con un click. E per i commercianti sotto i 10 euro la transazione avviene gratuitamente.
OF: Come funziona il pagamento con Jiffy?
Tessitore: Con gli ultrasuoni se merchant e buyer sono clienti intesa Sanpaolo.. In pratica il pagamento viene “scatenato “dal merchant che batte l’importo sul proprio smartphone e tablet e tramite gli ultrasuoni invia una notifica sul cellulare del cliente che si trova in prossimità (circa 50-60 cm). Al cliente basterà cliccare sulla notifica push per procedere al pagamento. Il servizio funziona anche attraverso la generazione di un Qr Code o la ricerca del merchant tramite geolocalizzazione da parte del buyer (questi ultimi due sono standard del sistema jiffy e funzionano per i clienti di qualsiasi banca aderente a jiffy).
OF: Un altro ambito di sviluppo sul quale si stanno concentrando molti investimenti è quello delle piattaforme di robo-advisory. Ci state pensando?
Tessitore: Sì, ci stiamo ragionando e stiamo valutando varie soluzioni. Fino ad oggi abbiamo investito molto nella consulenza professionale e personale. Ma non è detto che non lanceremo anche un sistema di consulenza mediato dalla tecnologia. Certo, però, noi crediamo di più nel robo-for-advisory, cioè mediato comunque dal fattore umano. Il nostro paese è caratterizzato da una cultura finanziaria mediocre. È chiaro quindi che non possiamo pensare di implementare solo strumenti meccanizzati.
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