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SOMMARIO

Il sole del MeteoMutuo torna a splendere sui tassi, che infatti scendono. E le previsioni degli analisti internazionali dicono che questo è il trend del 2008. Per questo Francesca Tedeschi osserva che passare oggi da un variabile a un fisso potrebbe non essere una buona idea. Anche perchè è quello che spingono a fare banche, broker e ... giornali

Il sole torna a splendere sui mutui

di Francesca Tedeschi
Il sole è tornato a splendere nel nostro MeteoMutuo©, l’indicatore dei tassi che trovate in questo sito e in www.osservatoriofinanziario.it.
Cosa è accaduto? L’Euribor a un mese, come avevo sperato nel mio augurio di fine anno, e anche gli altri indicatori a tre e sei mesi sono scesi a fine anno. E stanno ancora scendendo.
Dopo che, in un solo colpo il 12 dicembre scorso l’Euribor a un mese era schizzato in su di mezzo punto percentuale raggiungendo quasi quota 5%.
Oggi lo stesso indicatore è a quota 4,2%. I mutui a gennaio sono quindi più leggeri. E il MeteoMutuo lo ha rilevato subito. Ma cosa accadrà da qui a fine anno?

Tutti gli esperti sono concordi: il 2008 sarà l’anno della stabilità. I tassi dovrebbero continuare a mantenersi stabili intorno ai valori di oggi almeno fino a giugno, per poi scendere ancora e attestarsi a fine anno a quota 4%, che è il saggio d’interesse indicato dalla Banca Centrale Europea (BCE).
Ma, c’è qualcuno, come lo spagnolo Jorge Gost che siede nel consiglio di amministrazione del Banco Pastor, d’accordo con l’ufficio studi del BBVA, che vede un Euribor a un mese attorno al 3,9%, per il prossimo Natale.

Nel Bollettino della BCE del dicembre scorso si leggeva che l’Euribor a tre mesi si dovrebbe attestare a marzo 2008, giugno 2008 e settembre 2008 al 4,44%, 4,24% e 4,08% rispettivamente.
D’altra parte la liquidità immessa sul mercato dalal BCE è stata enorme, miliardi e miliardi di euro dati a banche e isituti finanziari per far fronte alla mancanza di liquidità segnalata dopo la crisi detta dei “subprime”.
Tutto questo mentre ancora ieri i quotidiani riferivano di studi Ance, l’Associazione dei costruttori edili, che segnalano l’ odierna insostenibilità del mutuo per milioni di famiglie.
Alcune fasce di popolazione, come i lavoratori atipici e i giovani, sono escluse sia dai mutui che dagli affitti troppo cari.
Chi guadagna sotto i 21 mila euro rischia di dovere rimanere senza casa, una prospettiva orribile.

Per quanto riguarda i mutui, credo, sarà fondamentale l’attività bancaria: sono le banche 'buone' che possono trovare un modo per dare prestiti ipotecari anche a chi non avrebbe tutte le garanzie come da prassi.
Se si utilizza il calcolatore di un sito come quello di bancaperlacasa.it, ad esempio, e si inserisce il reddito mensile, mettiamo 1200 euro e le spese mensili, mettiamo 800 euro, quasi sempre la risposta è che di mutui non ce ne sono.
E’ un buon metodo per non eccedere nel rischio, si sa. Ma, forse, qualche sistema va trovato.

Leggevo sul sito lemonde.fr che in Francia la quota di mutui a tasso variabile è aumentata dal 14 al 17% in un anno (la quota complessiva di mutui variabili però è solo del 10,3%), a causa di due fattori, anzi tre: l’aumento dei prezzi delle case, la voglia di case più belle, ma soprattutto la disponibilità delle banche francesi ad elargire mutui molto lunghi o allungabili nel tempo.

Paura tassi per i variabili? No, spiegano gli esperti: l’aumento dei tassi non impensierisce la famiglia francese, perché i mutui a tasso variabile sono stati tutti quanto assicurati da diverse ciambelle di salvataggio: assicurazioni per salto rata, ad esempio, ma anche ammortamenti che prevedono una rata costante, con durata variabile, e con un tetto massimo per il tasso, o cap.
Si tratta di quei mutui che sono come un affitto, ma che nel tempo permettono di acquistare casa. Una tipologia di mutuo che ha bisogno però di due cose: fiducia e ancora fiducia.
Nella banca, ovviamente o meglio nel sistema bancario. Perché un mutuo che dura una vita e anche due, lungo 40 o 50 anni, è difficile da digerire se non si ha piena fiducia della propria banca.

Attenzione quindi a ridiscutere un mutuo da variabile a fisso, oggi. Prima di tutto perché in Italia il tasso fisso è ancora troppo caro, il più caro in Europa (a dirlo è il Governatore della Banca d’Italia, senza tema di smentita).
Secondo, perché il variabile potrebbe essere comunque un tasso sostenibile se protetto da un Cap, se assicurato, se tutelato con diverse ciambelle di salvataggio.
Conviene quindi studiare bene il piano di ammortamento quando viene proposto e valutare anche le numerose offerte a tasso misto, più complicate da capire, ma magari anche più vantaggiose.

Da tenere presente anche un altro fatto, una coincidenza che deve invitare alla riflessione e alla cautela: un tempo, le banche e i broker spingevano a tavoletta per il variabile (e poi si è visto con quali risultati disastrosi per i clienti: era quello il tempo in cui sarebbe stato più utile per i clienti avere un tasso fisso), l’informazione economica e finanziaria si riempiva di articoli che suggerivano il tasso variabile.
Oggi banche e broker spingono decisamente per il tasso fisso (staranno facendo di nuovo i loro interessi, come è naturale? Come abbiamo appena visto in realtà le analisi internazionali non sono così nette in favore del fisso).

Intanto però, gli organi di informazione propongono (con singolare tempismo) analisi e articoli osannanti per il tasso fisso.
Non c’è malizia se invito tutti a essere più prudenti. E attenzione a non diventare dei pecoroni: valutate le offerte magari se possibile con un buon commercialista, fate bene i conti partendo dalla sostenibilità della rata, gestite il vostro denaro con buon senso e usate internet per raccogliere informazioni.
Io proverò come sempre a rispondere personalmente alle vostre domande via email.

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