SOMMARIO
Prima è arrivato internet. Ed è stata una rivoluzione. Ora con i cellulari di ultima generazione sempre connessi alla rete e supportati da localizzatori Gps integrati, le cose cambiano di nuovo. Perché grazie agli sms, alle applicazioni create apposta per iPhone, ma anche BlackBerry, Symbian e Android (gratuite), e ai siti mobile, si può gestire il denaro anche se si è lontani da casa. E c’è già chi pensa che nel 2015...
Il cellulare è denaro
Sembrano passati anni luce da quando il cellulare si usava solo per effettuare e ricevere chiamate, inviare sms e tutt’al più ascoltare la radio e scattare fotografie (a bassa risoluzione e senza megapixel). Poi casa Apple, l’azienda informatica tra le più importanti al mondo con sede ufficiale nel cuore della Silicon Valley, California, ha sfornato l’iPhone, lo smartphone sempre connesso a internet con Wi-Fi incorporato, primo di una lunga serie di cellulari next generation. Ed è cambiato tutto.
I nuovissimi telefonini, tipo BalckBerry, Android e simili, infatti, sono dotati di fotocamere digitali per fare foto e registrare video in Hd, hanno navigatori satellitari, lettori Mp3 e Mp4, consentono di guardare film e chattare con gli amici. In più, sono anche personalizzabili grazie alle applicazioni dedicate, scaricabili dagli store online direttamente su display. Che possono trasformare il telefonino in un convertitore di valuta, in un software per la gestione del bilancio famigliare, in un sistema di auto-compilazione della nota spese. Ma anche in localizzatore Gps, social network, calcolatore di sconti e, perché no, in un telecomando o in una vera e propria tv.
Anche le banche, almeno alcune, si sono date un gran da fare per consentire la gestione del
denaro in mobilità, soprattutto negli ultimi 12 mesi. E tante sono le novità per accedere al conto anche se si è lontani da casa. A partire dalle applicazioni dedicate, tutte gratuite, da scaricare sul display del telefonino direttamente dal negozio online. Fino ad arrivare ai micro siti versione mobile, nati apposta per la navigazione da palmare (leggi qui).
Dai quali è possibile tenere sotto controllo conti e carte di pagamento da qualunque luogo e in qualsiasi momento. Ma anche fare bonifici, ricaricare le carte prepagate e il cellulare. O ancora, trovare lo sportello più vicino grazie al Gps e visualizzare sulla mappa la strada più veloce per arrivarci, prenotare assegni, pagare le bollette e il canone Rai.
Negli ultimi tempi, entrare in banca con lo smartphone piace sempre di più. Lo confermano i dati raccolti da Banca MPS. “Con Paskey Mobile Banking, la nuova piattaforma di servizi mobile del Gruppo”, svela Massimiliano Ugolini, responsabile settore online banking di Banca Monte dei Paschi di Siena, “abbiamo fatto registrare un boom di accessi nel terzo trimestre del 2010, con operazioni informative e dispositive inoltrate dal cellulare, cresciute del 424% rispetto alla media del primo semestre dell’anno. I nostri clienti multicanale sono in continuo aumento e la nostra applicazione viene scaricata in media da circa 600-700 utenti ogni settimana, per un totale complessivo di circa 30.000 download in sei mesi”.
L’Abi, l’Associazione bancaria italiana, ha stimato a fine 2010, che i conti abilitati all’operatività via mobile phone sono già arrivati a quota 6,2 milioni, pari cioè al 19% del totale. Anche se, rispetto al 2008, il numero di utenti attivi è cresciuto del 31%.
Merito soprattutto della diffusione degli smartphone di ultima generazione sempre connessi a internet grazie all’Wi-Fi incorporato. In circolazione, infatti, ce ne sono circa 15 milioni, secondo comScore, la società di ricerca e marketing via internet statunitense fondata a Reston, Virginia, nel 1999. Mentre per l’International Communications Market Report redatto dall’Authority britannica per le telecomunicazioni (Ofcom), l’Italia è il leader europeo nella distribuzione dei telefonini next generation: circa il 26% della popolazione italiana sopra i 13 anni, infatti, ne possiede uno.
La rivoluzione, quella vera, se così si può chiamare, però, non arriverà prima del 2015. Almeno stando a quanto afferma Berg Insight, la società di ricerche di mercato statunitense, secondo la quale i conti abilitati all’utilizzo via mobile arriveranno a 894 milioni in tutto il mondo, crescendo ad un tasso annuale composito del 59,2% rispetto ai 55 milioni del 2009. Mentre solo in Europa, raggiungeranno la soglia record di 115 milioni.
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La storia del mobile banking
La banca sul cellulare ha iniziato a muovere i primi passi con gli sms. Erano i tempi della vecchia tecnologia Gsm (Global System for Mobile Communications), con connessione a internet Wap adatta solo per la navigazione di siti semplificati (.mobi) appositamente creati. Dai quali era possibile solo consultare movimenti e saldo in conto.
Sfruttano la vecchia tecnologia anche gli alert via sms, con i quali si possono controllare i movimenti disposti in conto, generalmente inviati in automatico dalla banca. Ma solo dopo che il cliente ha aderito al servizio. Tutte le banche hanno attivo un servizio di alert via sms, che avvisano ogni volta che vengono registrate disposizioni di pagamento inoltrate dal conto corrente. Mentre altri istituti, tipo Allianz Bank e Banca Sella, inviano informazioni anche su saldo e movimenti effettuati, su diretta richiesta del cliente che manda un sms ad un numero ad hoc e riceve in cambio un altro sms con le informazioni richieste. Mentre UniCredit va oltre e attiva un servizio per ricaricare il cellulare, sempre via sms.
Diverso invece il caso di PosteMobile, l’operatore di telefonia mobile di Poste Italiane che entra nel mondo delle telecomunicazioni al fianco di TIM, Vodafone, Wind e 3G con piani tariffari dedicati e una nuova sim creata ad hoc, dalla quale si può anche gestire l’operatività del conto corrente BancoPosta. Il servizio, sfrutta la tecnologia Gsm, quella dei cellulari della old generation, mentre tutta l’operatività è gestita all’interno della sim card, senza bisogno di connettersi alla rete. Basta selezionare una voce sul menu preimpostato della sim per ricevere un sms con le informazioni su saldo e lista movimenti. A disposizione però, anche operazioni dispositive, come bonifici, ricariche di cellulari e prepagate PostePay o pagamento di bollettini postali.
Anche Intesa Sanpaolo ha seguito l’esempio di Poste Italiane e ha lanciato un operatore mobile dedicato: Nòverca. La sim, utilizzabile su qualsiasi cellulare, anche di vecchia generazione, ha un menu precaricato con tutte le funzionalità disponibili. Per verificare il saldo in conto in qualsiasi momento, controllare gli ultimi movimenti disposti, ma anche ricaricare il telefonino, le carte prepagate, e disporre il pagamento di bollettini postali (novità di dicembre 2010) Mentre per i bonifici bisogna attendere ancora un po’.
Poi è arrivato il sistema UMTS-3G, quello dei videofonini e degli smartphone di ultima generazione, tipo Nokia, BlackBerry, Android e simili. E le cose hanno iniziato a cambiare un po’ più velocemente. Il merito è tutto del nuovo modello di connettività al web basato sulla tecnologia HDSPA (High Speed Downlink Packet Access) con velocità massima amplificata e pari a 7,2 MB al secondo, che consente l’accesso a internet in modalità web e non più wap, grazie ad un browser interno, integrato in un sistema operativo creato ad hoc. Per navigare da cellulare sugli stessi siti e con le stesse modalità con cui si naviga la rete da Pc.
Ma è soprattutto l’iPhone che ha cambiato le cose. Grazie a iTunes, il primo store online dal quale acquistare musica, video, suonerie ma anche applicazioni per personalizzare il telefonino (leggi qui), scaricabili dal web direttamente sullo schermo per mettere a portata di clic tutta una serie di servizi creati su misura. Molti gli istituti di credito che si sono lanciati nel mercato mobile creando applicazioni dedicate che offrono accesso diretto alla sezione di login per operare sul conto corrente anche in mobilità. Come Allianz Bank, Banca Mediolanum, Banca Popolare di Vicenza, Banca Sella, Cariparma, Fineco, Intesa Sanpaolo, MPS, UBI Banca, UniCredit, Volksbank e WeBank.
Mentre solo alcune banche, tipo Intesa Sanpaolo, MPS e UBI Banca, hanno iniziato a esplorare il mondo delle applicazioni per cellulari simil-iPhone. Tipo Android, il sistema operativo messo a punto da Google che, sul modello iTunes, ha creato un Android Market dal quale scaricare, sempre su display, applicazioni fatte apposta.
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Tante applicazioni poco utilizzate
Nonostante il mobile banking abbia fatto notevoli passi in avanti, resta però il problema dell’utilizzo fatto dai correntisti. “Continua ad essere importante la componente di consultazione dei propri conti, anche tramite i servizi resi disponibili in passato”, conferma Doris Messina, Responsabile marketing e Banca del Futuro del Gruppo Banca Sella che spiega, “l’utilizzo degli sms resta massiccio e continua la sua naturale evoluzione”. I più utilizzati sono i messaggi di alert via Sms, che informano il cliente ogni volta che viene registrata un’operazione dispositiva e di pagamento in conto. Mentre sono ancora pochi quelli che si spingono più in là e sperimentano operazioni più evolute, come il bonifico o la ricarica di cellulare e prepagate.
Dai dati diffusi dall’Abi, infatti, emerge che le operazioni più frequenti restano quelle informative su saldo e lista dei movimenti disposti, utilizzate da circa 6 milioni di utente. Mentre di queste, solo 130 mila sono relative a operazioni di trading. Seguono le ricariche telefoniche, sperimentate da 2,1 milioni di correntisti, e infine i bonifici, con circa 190 mila utilizzatori.
“In realtà”, obietta Messina (Banca Sella) , “non è vero che le operazioni dispositive sono poco sfruttate. Il fatto è che la clientela ha più necessità informative che dispositive. L’utente medio, anche quello che utilizza la rete abitualmente, non ha bisogno di norma di disporre bonifici, ricaricare le carte e il cellulare ogni giorno. Però ha bisogno, con maggior frequenza, di verificare il saldo e di controllare le uscite mensili e le spese effettuate”.
Cosa aspettarsi in futuro
“L’era del banking in mobilità è appena cominciata”, sottolinea ancora Messina (Banca Sella) , “c’è ancora molta strada da fare. Certo, lo smartphone non è un Pc e dunque alcune operazioni disponibili su home banking sono impensabili sul display ridotto di un telefono cellulare. Ma sicuramente non manca lo spazio per ulteriori evoluzioni”.
A cominciare dai servizi. “Noi, ad esempio”, anticipa Ugolini (MPS) , “stiamo lavorando a nuove funzionalità che verranno rese disponibili nel corso del 2011, come ad esempio il pagamento dei bollettini postali, i bonifici SEPA, la consultazione di documenti bancari in formato pdf e la ricerca di filiali e ATM. In più, lanceremo una versione ottimizzata per iPad, e una nuova offerta per il trading online viamobile e via internet”.
I Mobile Payments
Ma il cellulare può essere anche utilizzato per effettuare pagamenti (Leggi qui). L’ultima novità, datata dicembre 2010, è la nascita di Beemov, un progetto tutto italiano creato da Banca Popolare di Sondrio in collaborazione con Movincom, il Consorzio nazionale di esercenti interessati a sviluppare il canale di vendita mobile, e Siteba Spa, l’azienda che realizza Pos e sistemi di pagamento bancari. Per comprare, via sms o applicazioni ad hoc, biglietti di trasporto e ferroviari, ma anche ticket per spettacoli, concerti e musei, per pagare parcheggi, hotel, assicurazioni e skipass, e per fare la spesa in tutti i negozi di alimentari convenzionati.
Mentre negli USA i tre principali operatori di telefonia mobile, Verizon Wireless, AT&T e T-Mobile, si sono accordati per creare Isis, un nuovo sistema di pagamento mobile basato sulla tecnologia NFC (Near Field Communication) per i micro pagamenti di prossimità via smartphone, che prenderà il via nel 2012. Intanto, sembra che anche Google ci stia provando e stia sperimentando alcuni servizi di micropagamento (e di pubblicità) per mobile phone. Lo ha annunciato il Wall Street Journal, ma per ora non c’è nulla di ufficiale.
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