SOMMARIO
Chi investe sulle azioni dovrebbe puntare sulle strategie tematiche che consentono di investire in trend di lungo periodo. Sul fronte obbligazionario potrebbero andare bene i titoli sostenibili. Non mancano poi in un portafoglio diversificato le materie prime, come oro, petrolio e palladio. Oltre a un buon cuscinetto di liquidità
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Come vanno interpretati tutti questi segnali nell’ottica di creare un portafoglio adeguato ad affrontare i prossimi 11 mesi? “Innanzitutto è necessario creare un portafoglio multi-asset ben diversificato”, chiarisce Stefania Paolo, Country Head per l’Italia di BNY Mellon Investment Management, “uno strato protettivo di attivi come l’oro e i titoli governativi, e un nucleo centrale di azioni, titoli societari e asset alternativi per cercare i rendimenti, potrebbe generare buoni risultati in questo scenario”. Si può poi tentare di “catturare il rimbalzo ciclico nella prima parte dell'anno, essere prudenti sulla duration visto che i rendimenti obbligazionari potrebbero raggiungere il minimo e privilegiare i titoli value ciclici, soprattutto in Europa” continua Vincent Mortier, Deputy Group Chief investment officer di Amundi. Un occhio di riguardo spetta anche ai titoli dei mercati emergenti, “soprattutto il debito in valuta locale” precisa Mortier (Amundi) , che dovrebbero essere favoriti da una possibile, seppur modesta, svalutazione del dollaro. Mentre, per tutelarsi dai possibili scenari che potrebbero verificarsi nei prossimi mesi, tutti con implicazioni molto diverse per i mercati, “gli investitori dovrebbero mantenere adeguati cuscinetti di liquidità nel caso in cui qualcuno di essi si concretizzi”, continua Mortier (Amundi) .
Infine, “gli investimenti ESG diventeranno ancora più importanti sia per conseguire una performance aggiustata per il rischio, sia per individuare l’impatto sui modelli economico-sociali interessati negativamente dai rischi a lungo termine come le diseguaglianze e il cambiamento climatico”, conclude.
Azioni e obbligazioni
“Sul fronte azionario, il mix di valutazioni elevate, picchi di volatilità ed effetti dirompenti dell’innovazione tecnologica rende sempre più difficile trovare opportunità di crescita su un orizzonte di breve periodo”, avverte Paolo (BNY Mellon Investment Management) , “Meglio allora adottare approcci di lungo termine, individuando aziende di alta qualità con ottime prospettive di crescita dei flussi di cassa, o che adottino politiche sostenibili di distribuzione di dividendi”. Ecco allora che chi è in cerca di crescita del capitale può affidarsi alle strategie tematiche, perché consentono di investire in trend di lungo periodo e temi strutturali. “Ad esempio, la mobilità innovativa capitalizza lo sviluppo sempre più rapido di ride sharing, auto autonome, elettriche e connesse”, continua Paolo, “oppure la blockchain, una vera rivoluzione che ha un impatto sull’economia reale paragonabile a quello dell’invenzione del web”.
Anche sul fronte obbligazionario la parola chiave per il 2020, secondo gli strategist, è “sostenibilità”. “Il contesto di bassi default e politiche monetarie accomodanti continuerà ad essere favorevole per il segmento high yield, con un focus sulle emissioni a breve duration che permettono di avere maggiore visibilità sulla liquidità delle aziende sottostanti e, quindi, la solvibilità del debito”, conclude Paolo (BNY Mellon Investment Management) .
Le materie prime
In un contesto come quello attuale, torna anche a crescere l’interesse verso le materie prime. “Le materie prime, in particolare petrolio e metalli non preziosi, sono state molto impattate dal coronavirus per via delle preoccupazioni sulla crescita economica cinese - il maggiore consumatore al mondo di commodities”, chiarisce Francesco Sedati, Responsabile Fundamental Research di Eurizon che puntualizza, “ci aspettiamo che le materie prime e le società che operano nel settore delle commodities, che tra l’altro trattano a valutazioni molto interessanti, recuperino parte della performance perduta, nel momento in cui si vedrà un rallentamento o declino nei casi di coronavirus, auspicabilmente nelle corso di poche settimane”.
Dove investire quindi nei prossimi mesi? Oro e petrolio, in particolare, sono asset poco collegati con l’andamento del ciclo economico, delle valute e delle politiche monetarie, e potrebbero riservare sorprese positive. A partire dall’oro, bene rifugio per eccellenza, il cui prezzo continua a rimanere sostenuto a 1.571 dollari l'oncia.
Non mancano poi le novità. Il palladio, minerale rarissimo utilizzato in gioielleria e con applicazioni industriali soprattutto nel campo dell’automotive per la realizzazione di marmitte catalitiche, a inizio anno ha conosciuto un vero boom. La sua quotazione è più che raddoppiata in un solo anno, superando la soglia record dei 2.500 dollari l’oncia. Qualche settimana fa, quotava una volta e mezza il prezzo dell’oro. La causa è certamente da ricercarsi nelle più stringenti normative sulle emissioni degli autoveicoli a livello globale, a cui si aggiunge un’offerta limitata: la maggior parte della produzione avviene in Russia e Sudafrica. “Nonostante il trend di lungo periodo rimanga molto positivo”, chiarisce Sedati (Eurizon) , “siamo più cauti sulle società con esposizione su questo metallo nel breve termine per via del fortissimo rialzo, non del tutto giustificato dai fondamentali, avvenuto dei mesi scorsi”.
“Anche il mercato del petrolio grazie al controllo della produzione da parte dell’Opec a ad una modesta ripresa economica globale, dovrebbe trovarsi in deficit nel corso della prima metà del 2020”, continua Sedati (Eurizon) , “crediamo che ai prezzi attuali il greggio non rifletta alcun rischio geopolitico. È dunque probabile che la commodity faccia bene nei prossimi mesi. Il quadro di medio termine è però complicato dai temi di transizione energetica e di impatto ambientale che sono sempre più al centro delle decisioni di investimento degli investitori globali”.
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