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Risparmiare sui premi delle polizze? È possibile, con i grup... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Si stanno diffondendo, anche in Italia, le assicurazioni condivise o peer to peer. Il funzionamento è questo: si entra a far parte di una cerchia con l’obiettivo di abbattere i costi della polizza, condividendo rischi e premi. Ottenendo anche un giveback, cioè un bonus, se non sono stati registrati sinistri. Sono proposte sia dalle Insurtech sia dalle compagnie tradizionali. Ecco quali sono attive e chi può sottoscriverle

Risparmiare sui premi delle polizze? È possibile, con i gruppi d’acquisto

La sharing economy riguarda ormai qualsiasi ambito della nostra vita quotidiana: si condivide la macchina, la bici o la moto in città, la casa per le vacanze e così via.. E ora anche le polizze assicurative che possono essere sottoscritte attraverso gruppi d’acquisto. Un modo, questo, per coinvolgere quelle persone che, singolarmente, non riuscirebbero a sostenerne economicamente il costo.

Come funzionano le polizze condivise

Chi è interessato può iscriversi online alle piattaforme dedicate, o sottoscrivere i prodotti ad hoc, e creare un gruppo di utenti, selezionando tra quelli che utilizzano la stessa soluzione. Il premio, così, viene condiviso, così come le coperture, gli indennizzi e i rischi. L’obiettivo, quindi, è abbattere i costi e gestire le responsabilità e i sinistri in comune. In caso di incidente, ad esempio, si attinge al premio comune versato. Queste polizze, poi, prevedono un meccanismo di “giveback” che consiste nel corrispondere un bonus a fine anno se non sono stati segnalati sinistri.

Esempi in Italia e all’estero

L’idea delle polizze condivise, anche chiamate peer to peer o social insurance, è arrivata dalle Insurtech, che operano solitamente come intermediari tra gli utenti e varie compagnie tradizionali. Questo trend sta già riscontrando un significativo successo all’estero. In Germania, ad esempio, è presente dal 2010 Friendsurance, per creare un gruppo per l’acquisto di polizze di diverso tipo, da quelle per la casa o l’auto, passando per le soluzioni salute e a protezione dei device tecnologici.

Mentre uno dei casi più conosciuti e di successo è quello della Insurtech statunitense Lemonade specializzata in assicurazioni per l’abitazione. In questo caso è forte la componente etica: al momento della creazione di un gruppo, gli utenti selezionano un’associazione no profit a cui destinare il “giveback” ottenuto dalle somme non utilizzate per i sinistri.

In Italia, invece, la prima social insurance è stata lanciata dall’Insurtech Axieme. Si tratta di un intermediario che propone di entrare a far parte di una cerchia con esigenze di protezione simili. Si può scegliere tra soluzioni per la casa e la persona oppure Rc professionali, ad esempio per freelance.

Funziona così: una volta selezionata la soluzione di cui ha bisogno, l’utente viene automaticamente inserito in una cerchia di persone che hanno sottoscritto il medesimo prodotto. Alla fine del contratto, minore sarà il numero dei sinistri e maggiore sarà il rimborso applicato a ciascun partecipante, il cosiddetto “giveback” calcolato da un algoritmo proprietario. Il tutto grazie all’applicazione di un rating a ciascun utente, basato sui sinistri personali avvenuti in passato ma anche sul comportamento come membro della cerchia. L’assicurato può costantemente monitorare in tempo reale gli utenti del suo network, i sinistri segnalati e l’importo del giveback spettante. Per ottenere un risultato positivo, è importante che queste soluzioni digitali vengano sottoscritte da un elevato numero di utenti. È quello che Axieme chiama “effetto materasso”: più persone compongono la cerchia e minore sarà l’incidenza su ciascuno di un eventuale sinistro.

Ma anche le compagnie tradizionali stanno puntando oggi sul social insurance.
Reale Mutua, ad esempio, ha lanciato a inizio febbraio 2020 Amici+Casa, in collaborazione con Winn Broker e Swiss Re. Si tratta di una polizza, da gestire online, che protegge la casa da danni derivanti da calamità naturali. Possono sottoscriverla solo gli appartenenti ai cosiddetti affinity groups, che ricevono un invito per la creazione di un gruppo d’acquisto solidale. Ogni utente personalizza la spesa mensile che intende corrispondere e ottiene l’indicazione di quanto verrà rimborsato, in caso di sinistro, da Reale Mutua attraverso la soluzione Realmente Vicini. Una parte dei premi raccolti verrà devoluta alla Croce Rossa Italiana.

La piattaforma Amici+Casa fornisce anche indicazioni sul grado di rischio idraulico, geologico e sismico della zona in cui è presente l’abitazione, attraverso l’utilizzo di dati e algoritmi. Inoltre, sono inclusi i servizi di assistenza forniti dal Gruppo Per, specializzato in interventi di ripristino per danni causati da eventi naturali gravi.

È nuovissimo anche Zurich4Care di Zurich Italia, presentato come un modello di business assicurativo, basato su un approccio di mutualità, per affrontare temi come la non autosufficienza.

La piattaforma Zurich4Care è dedicata a gruppi di colleghi, appartenenti a grandi aziende con almeno 1.000 dipendenti oppure ad associazioni, che intendono unirsi in gruppi d’acquisto per la sottoscrizione di soluzioni assicurative. La prima offerta lanciata riguarda una copertura Long Term Care che ciascun partecipante può sottoscrivere a 10 euro al mese. Così, viene garantita una rendita vitalizia mensile di 1.000 euro in caso di perdita di autosufficienza, causata da invecchiamento, infortunio o malattia.

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