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San Pietroburgo: i tour virtuali per esplorare la città degl... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

L’antica capitale dell’Impero russo ha molto da offrire. È il cuore culturale della Russia odierna e vanta alcuni dei musei più importanti del mondo, da visitare anche online. Dal web si può entrare nelle splendide sale riccamente adornate dell’antica residenza dei Romanov, dove oggi ha sede l’Ermitage. O immergersi nei tesori dell’arte russa del Museo di stato. Mentre quando si potrà tornare a viaggiare vale la pena visitare il meraviglioso centro storico. Ecco un itinerario

San Pietroburgo: i tour virtuali per esplorare la città degli zar

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Per due secoli è stata la capitale dell’Impero Russo, costruita nel 1703 dallo zar Pietro il Grande sul delta del fiume Neva che sfocia nell’omonima baia sul Mar Baltico. Concepita, fin dalla fondazione, come un’importante città portuale, San Pietroburgo (ex Leningrado) rappresenta anche una finestra sul mondo occidentale, una sorta di Venezia del Nord che nella sua stessa architettura richiama i fasti tipicamente europei. Le chiese barocche e i meravigliosi palazzi imperiali in stile neoclassico sono stati realizzati volutamente da Pietro il Grande per competere con le imponenti e iconiche costruzioni italiane e francesi, abbandonando il più austero e spoglio stile russo. Non è un caso, infatti, che la maggior parte degli edifici ufficiali siano stati progettati e realizzati, almeno in alcune parti, da importanti architetti italiani (Ermitage incluso).

Ma la caratteristica principale che vale a San Pietroburgo gran parte della sua fama è certamente il suo essere a tutti gli effetti il cuore storico e culturale di tutta la Russia. È qui che sorgono importanti istituzioni come il teatro Mariinsky, famoso per i suoi spettacoli di opera e balletto, e i meravigliosi musei che sono tra i più conosciuti e visitati al mondo. Da esplorare anche online grazie ai tour virtuali (disponibili in lingua italiana), nell’attesa di poter ritornare a viaggiare.

Ermitage


Quando si pensa a San Pietroburgo, l’Ermitage è sicuramente la prima cosa che viene in mente. Il più importante museo statale della città, e forse di tutta la Russia, custodisce tesori artistici di inestimabile valore all’interno del palazzo più sontuoso dell’ex capitale degli zar. E ora è visitabile anche a distanza. Sono a disposizione, infatti, numerosi tour virtuali per esplorare le sale e le opere di maggiore interesse. Non solo, a seguito della pandemia di Coronavirus e delle opere di contenimento che hanno portato alla chiusura temporanea del palazzo, Ermitage Italia, sede veneziana del prestigioso museo russo, ha anche avviato una serie di trasmissioni online con video-guide parlanti italiano per consentire di accedere alle sale di maggiore interesse senza muoversi da casa.

In particolare, gli appuntamenti delle video-guide sono stati dedicati alla collezione di 302 opere dell'arte italiana presenti a San Pietroburgo. Come per esempio la Madonna Benois di Leonardo da Vinci, Il suonatore di liuto di Caravaggio, la Madonna Conestabile di Raffaello e le Tre grazie di Canova. Mentre sul sito del museo è anche possibile selezionare dei tour virtuali in 3D, per vedere le varie stanze e muoversi al loro interno ammirando la collezione proprio come se ci si trovasse di persona sul posto.

Il palazzo che ospita l’Ermitage vale certamente una visita, non appena si potrà tornare a viaggiare in sicurezza. È stato, infatti, la residenza d’inverno della dinastia Romanov che guidò l'Impero Russo fino al 1917, anno dell'inizio della Rivoluzione d'Ottobre. L’immenso rettangolo bianco e verde sorge lungo il fiume Neva e domina la celebre Piazza del Palazzo, delimitata a semicerchio dall’antistante Palazzo dello Stato Maggiore, opera di un architetto italiano che abbatté un intero isolato per farvi spazio, e di fronte alla Colonna di Alessandro, che sorge al centro della piazza e celebra in chiave allegorica la vittoria dello zar Alessandro I contro Napoleone.

Camminare tra il dedalo di corridoi e stanze riccamente adornate vale di per sé il prezzo del biglietto. Così, si può salire il monumentale e scenografico Scalone Giordano, risalente al XVIII secolo e interamente costruito in marmo, granito e oro. È chiamato così perché il 6 gennaio di ogni anno, il giorno dell’Epifania, la famiglia imperiale lo usava per scendere trionfalmente sulle sponde della Neva per celebrare il battesimo di Cristo nelle acque del Giordano. Si può entrare nelle stanze private degli zar, attraversare le eleganti sale da ballo e quelle dedicate ai banchetti ufficiali. Sostare nella sala del trono rivestita di drappeggi rossi e finiture oro e ammirare il soffitto elaborato del Salone degli Stemmi, destinato ai ricevimenti solenni.

Al suo interno, ogni sala e corridoio custodisce un’immensa quantità di opere d’arte di epoche diverse. Il palazzo ha oltre 1.500 stanze, 4 milioni e mezzo di visitatori l’anno e 66 mila metri quadri di area espositiva per più di 3 milioni di opere tra dipinti, sculture, reperti archeologici, oggetti di numismatica. E si dice che visitando tutte le sale si percorrano circa 24 chilometri. Tra le più celebri vi è senza dubbio la Galleria dei Canova, dove sono conservati diversi capolavori dello scultore veneto. Nella sala dedicata ai pittori olandesi si può restare a bocca aperta davanti al Ritorno del figliol prodigo, capolavoro di Rembrandt del 1668. Mentre il Pavillion Hall, al primo piano, è conosciuto per il meraviglioso Orologio del Pavone, un grande automa meccanico in rame dorato realizzato nella seconda metà del XVIII e acquistato da Caterina la Grande nel 1781.

Particolarmente rilevante anche la zona dedicata agli artisti italiani, con quadri di Caravaggio, Leonardo, Raffaello e Giorgione, tanto per citarne alcuni. Posti in primo piano grazie anche alla collaborazione triennale siglata nel 2018 con Le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e volte a valorizzare la conoscenza e la diffusione da parte di un vasto pubblico internazionale dell’arte e del talento italiano. Questa collaborazione ha permesso di creare varie mostre monotematiche, come quella dedicata a Piero della Francesca, nel 2019.

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