Gaudenzi (Eurizon): “Economia circolare e green jobs. Ecco come investire nella sostenibilità”

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Il 2020 è stato un anno da record per i prodotti Esg (Leggi qui lo scenario). Una tendenza che dovrebbe mantenersi invariata anche nel 2021. Le opportunità di investimento non mancheranno. E le tematiche di sostenibilità saranno al centro delle politiche di molti governi. Negli Stati Uniti l’elezione del nuovo Presidente Joe Biden lascia presagire un maggiore interesse nei confronti delle iniziative ambientali. E anche in Europa c’è grande attesa per l’ingente piano di finanziamenti previsti dal programma per la ripartenza Next generation Eu, che prevede che il 37% dei fondi assegnati sia da destinarsi specificamente a iniziative per la transizione “verde”.

Ma non tutti i settori, all’interno di quest’ampia categoria di prodotti finanziari, potrebbero avere le stesse performance. Alcuni, infatti, hanno già corso molto in passato e potrebbero subire una correzione. Altri, invece, potrebbero essere i grandi trend del futuro. Come orientarsi? OF Osservatorio Finanziario lo ha chiesto a Corrado Gaudenzi, Responsabile Long Term Sustainable Strategies di Eurizon.



OF: Il 2020 ha spiazzato gli investitori. E il 2021 potrebbe essere ancora un anno non facile da interpretare. Cosa sta accadendo in questi primi mesi?
Gaudenzi: Nei primi mesi del 2021 pandemia, misure restrittive e stimoli compensativi stanno determinando l’andamento delle economie. In Asia, dove il virus è sotto controllo, l’economia si è rimessa su un sentiero stabile di crescita. Negli USA la diffusione del virus è ancora forte, ma le misure restrittive sono morbide e lo sforzo fiscale intenso. L’economia cresce, e riceverà ulteriore spinta in primavera grazie al pacchetto di stimolo in discussione al Congresso.

OF: In Europa, invece, cosa sta accadendo?
Gaudenzi: L’Europa si conferma invece in ritardo. Le misure restrittive sono più rigide che altrove, la campagna vaccinale è partita a rilento e lo stimolo fiscale del NGEU (Next Generation EU, il fondo approvato dal Consiglio europeo per sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID-19, ndr.) è previsto solo per la seconda metà dell’anno.

OF: In che modo questa situazione influenza le scelte di investimento?
Gaudenzi: In questo contesto l’approccio che stiamo privilegiando in Eurizon è moderatamente pro-ciclico, in considerazione di una probabile prosecuzione del recupero dell’economia globale.

OF: Ciò significa che continuate a ritenere interessanti i mercati azionari?
Gaudenzi: Per quanto concerne i mercati azionari riteniamo possano essere interessanti in ottica di medio termine considerando la probabile ripresa degli utili nel 2021, a fronte di un flusso cedolare obbligazionario ridotto a zero. Mentre con orizzonte temporale più breve, il forte recupero dai minimi di marzo 2020 e un contesto di volatilità ancora piuttosto elevata, potrebbero rallentare il movimento verso l’alto.

OF: Si parla tanto di investimenti sostenibili, ci sono dei filoni all’interno di quest’ampia categoria che ritenete più interessanti?
Gaudenzi: Noi crediamo che gli investimenti sostenibili stiano assumendo un ruolo sempre più centrale a livello globale. All’interno di un trend ampio e diversificato vedo due grandi opportunità di investimento di lungo periodo sulle quali iniziare a posizionarsi già nel 2021: l’economia circolare e i temi di sviluppo sostenibile che integrano obiettivi di natura ambientale e sociale, collegati alla creazione di green-jobs.

OF: Partiamo dall’economia circolare. In che modo diventa un’opportunità di investimento?
Gaudenzi: Ritengo sia uno dei temi su cui il mercato punterà sempre più l’attenzione. La definizione di “economia circolare” si riferisce alle aziende leader nella transizione da modalità di produzione basate sull’estrazione di risorse scarse e sulla generazione di rifiuti, verso modalità di produzione in cui si utilizzano le risorse già esistenti e non si generano rifiuti.

OF: E quali prodotti di investimento consentono di puntare sull’economia circolare?
Gaudenzi: In realtà, sul mercato l’offerta di fondi specializzati su queste tipologie d’investimenti è al momento estremamente limitata. Penso che ci sarà un'onda di questi prodotti a partire da quando la Commissione europea avrà realizzato una propria tassonomia, questo accelererà l’ingresso sul mercato di molte SGR.

OF: Anche Eurizon lancerà un fondo dedicato?
Gaudenzi: Sì. Anche in Eurizon stiamo lavorando per creare un fondo equity fortemente caratterizzato su questo tema, con l’obiettivo di individuare le aziende leader in questo ambito, ossia quelle più strutturate e avviate su questo percorso di trasformazione.

OF: Perché puntare su queste aziende? Quali sono le prospettive di crescita del settore?
Gaudenzi: Ritengo che investire in questa tipologia di aziende sia positivo sia perché, come dimostrano molte analisi, si rileva una riduzione del profilo di rischio sulle aziende che hanno un buon livello di circolarità e che operano in settori specifici esposti a rischi lineari, sia perché riconosciamo che essere in grado di andare "circolare" in anticipo rispetto ai peer rappresenta un vantaggio competitivo soprattutto in alcuni settori industriali.

OF: Qual è invece la seconda opportunità di investimento?
Gaudenzi: È legata al bisogno, emerso ulteriormente dalla Pandemia, di riuscire a coniugare la difesa dell’ambiente con la sicurezza sociale, estendendo a più persone possibile i benefici degli investimenti pubblici e privati, con la creazione dei cosiddetti “green-jobs”. Gli investimenti pubblici saranno quindi orientati principalmente a incidere su attività che massimizzano il perseguimento di obiettivi di natura ambientale e sociale.

OF: In che senso? Ci può fare un esempio?
Gaudenzi: Un esempio lampante di attività con queste caratteristiche è costituito dalla riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, un’attività che contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 e contemporaneamente favorisce anche maggiori livelli occupazionali. Altre attività con queste caratteristiche sono ipotizzabili nella riconversione dei sistemi di trasporto per favorire una mobilità sostenibile, dove il saldo netto finale dovrà essere positivo sia sul fronte ambientale che su quello sociale.

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