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Basilicata, Calabria e Sicilia: tre itinerari da Lonely Plan... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

In Basilicata si ammirano paesi caratteristici e bellezze architettoniche attraverso un percorso che collega i due mari. In Calabria si parte dalla costa ionica, con i suoi borghi antichi, e si arriva fino al Tirreno. Nella Sicilia cinematografica, set di molti film di successo, si sosta a Taormina, Siracusa, Catania, Aci Trezza, Noto e Marzamemi. Ecco i 3 viaggi scelti da OFTravel per una mini-vacanza

Basilicata, Calabria e Sicilia: tre itinerari da Lonely Planet per un weekend fuori porta

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Il viaggio tra le località più belle, e meno conosciute, del nostro Paese da (ri)scorpire per un fine settimana lungo o una mini-vacanza, si conclude nel Sud Italia dove, attraverso itinerari on the road, ammirare splendide spiagge e borghi antichi arroccati su speroni rocciosi, oltrepassando città fantasma e paesaggi naturali incontaminati. OFTravel ha selezionato tre proposte di viaggio dall'annuale libro fotografico “Italia in 52 weekend” edito da Lonely Planet.

Si parte dalla spesso sottovalutata Basilicata, attraverso un percorso che collega la costa del Mar Tirreno con quella dello Ionio, oltrepassando paesi caratteristici e bellezze architettoniche sperdute tra le colline della regione. Per poi arrivare in Calabria, dove la costa ionica e i suoi borghi antichi si contrappongono a quella tirrenica, al largo della Costa degli Dei. Infine, il viaggio si conclude nella Sicilia cinematografica, set di molti film di successo. Per ammirare dal vivo le bellezze rese immortali dal grande schermo a Taormina, Siracusa, Catania, Aci Trezza, Noto e Marzamemi.

Basilicata Coast to Coast



L'itinerario pensato da Lonely Planet per un weekend lungo congiunge i due mari della Basilicata, snodandosi attraverso paesaggi montani, città alla moda e paesi fantasma fino a raggiungere splendide rovine di epoca ellenica. Il punto di partenza ideale è il breve tratto di costa tirrenica, che si snoda per poco più di 30 km nei pressi di Maratea, caratterizzato da piccole insenature sabbiose, calette di sabbia scura e tortuose e scoscese scogliere a picco sul mare che le hanno anche valso l’appellativo di “Dea del Mare”. Qui si può passeggiare nel centro storico, arroccato sulla montagna, dove ammirare il suo patrimonio artistico e storico: è anche conosciuta come “la città delle 44 chiese”, e valgono una visita la cinquecentesca Chiesa dell’Annunziata dalla cupola di maioliche verdi e gialle, la settecentesca Chiesa dell’Addolorata e quella dell’Immacolata, dove ammirare il bell’altare barocco in marmi policromi.

L’imponente scultura del Cristo Redentore è il simbolo di Maratea. Sorge sulla vetta del Monte San Biagio e venne realizzata dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti tra il 1963 e il 1965. Nel punto in cui è stata eretta la statua sono ancora visibili le rovine dell’antica cittadella che venne attaccata e distrutta da migliaia di soldati francesi nei primi del ‘900. Da ammirare, per chi arriva in vetta, l'impareggiabile vista panoramica su tutta la costa e fino al Golfo di Policastro.

Inoltrandosi nell’entroterra, con un’ora di auto si raggiunge il piccolo borgo di Lagonegro, fondato dai monaci bizantini tra il IX e il X secolo. Sorge su uno sperone roccioso ai piedi del Monte Sirino, e il suo centro storico, un dedalo di vicoli e passaggi strettissimi, mantiene inalterato l'impianto urbanistico originario. D’inverno è una nota località sciistica. Ma l’attrattiva più particolare è la ciclovia Lagonegro-Rotonda, una ferrovia dismessa che attraversa paesaggi naturaIi intatti. Da vedere la chiesa di San Nicola (risalente al XI sec. d.C.), si dice che qui siano custodite le spoglie di Monna Lisa del Giocondo, la celebre protagonista dell’omonimo ritratto di Leonardo Da Vinci.

A nord, verso la Val D’Agri, si incontra Viggiano, dove si trova la duecentesca statua lignea della protettrice della Basilicata, la Madonna Nera, al centro di un intenso culto, molto sentito soprattutto in zona. Si prosegue, poi, attraverso la terra dei calanchi fino a fermarsi di fronte al Convento di Santa Maria dell'Orsoleo. Nascosto tra colline isolate e risalente al 1474, fu, un tempo, un centro di cultura molto importante e luogo di accoglienza sempre aperto ai pellegrini. Da ammirare gli straordinari affreschi di Giovanni Todisco (1545) che adornano il chiostro.

Proseguendo verso est si giunge a Craco, uno dei borghi più scenografici della regione e attualmente città fantasma. Disabitato dagli anni Ottanta, si caratterizza per la sua torre normanna che domina il paesaggio da chilometri di distanza e sovrasta le vie deserte e i palazzi fatiscenti. Oltre ad essere una meta turistica molto gettonata, e anche un ambito set cinematografico. In poco più di mezzora di auto si giunge a Tursi, dove vale una visita il Rabatana, il quartiere arabo del paese, un labirinto di stretti vicoli e ripide scalinate. Il viaggio, poi, si conclude a Policoro, sul mar Ionio, che fu un tempo l'insediamento greco di Heraclea. È qui che si svolse la celebre battaglia del 280 a.C. tra Pirro e l'esercito romano.

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