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Ambrosone (Intesa Sanpaolo): “Il web ci aiuta a far valere l... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Dal primo lockdown antivirus sono stati realizzati ospedali da campo, sono state potenziate le terapie intensive, e sono stati acquistati respiratori, ventilatori o auto mediche. Sul web, nelle piattaforme di crowdfunding, è partita una gara di solidarietà che ha permesso, a volte nel giro di pochissimi giorni, di raccogliere cifre a sei zeri. Tra le piattaforme più attive ForFunding di Intesa Sanpaolo. OF Osservatorio Finanziario ha chiesto a Luciano Ambrosone, Head of Business Development, di raccontare cosa ha realizzato la prima banca italiana nel campo delle donazioni. E, soprattutto, cosa farà da ora in poi

Ambrosone (Intesa Sanpaolo): “Il web ci aiuta a far valere la generosità degli italiani, campioni di solidarietà”

L’anno scorso, l’emergenza sanitaria ha fatto esplodere, forse per la prima volta anche in Italia, il fenomeno del crowdfunding. Le principali piattaforme “Donation based” (cioè alimentate sulla base delle donazioni degli iscritti), che già esistevano prima della pandemia, hanno riscosso un successo senza precedenti. Sul web è partita una gara di solidarietà sorprendente che ha permesso, a volte nel giro di pochissimi giorni, di raccogliere cifre a sei zeri per i più importanti progetti a carattere sociale. E tramite queste iniziative spontanee sono stati realizzati ospedali da campo, come quello di Bergamo, voluto dall’Associazione Nazionale Alpini. Sono state potenziate le terapie intensive, sono stati acquistati respiratori, ventilatori o auto mediche. E si sono sostenute le maestranze di musica e spettacolo, tra i settori più colpiti dalla crisi economica. Mentre con Caritas si è dato un sostegno a chi non poteva permettersi un pasto.

Chi già era attivo in questo settore, in un solo anno, ha visto triplicare la raccolta. Ma ora che la fase più acuta dell’emergenza sembra essere alle spalle, e che la campagna vaccinale di massa procede a ritmi abbastanza sostenuti, cosa accadrà? L’interesse riscosso da questi strumenti digitali permetterà, anche in futuro, di intercettare la generosità dei donatori? OF Osservatorio Finanziario ha chiesto a Luciano Ambrosone Head of Business Development presso Intesa Sanpaolo di raccontare il 2020 di ForFunding, una delle principali piattaforme di donazione in Italia, e di anticipare quali saranno le iniziative future. Ecco perché la prima banca in Italia crede nel crowdfunding, anche in questo periodo di ripartenza. E ha in programma…

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OF: L’emergenza sanitaria ha fatto esplodere, forse per la prima volta davvero, anche nel nostro Paese, il fenomeno del crowdfunding.
Ambrosone: In realtà, io penso che la solidarietà scatenata dall’emergenza sanitaria non si sia creata dal nulla. Fa parte di ciò che noi italiani siamo da sempre. Abbiamo una storia e una tradizione mutualistica che ancora oggi influenza gli individui a livello famigliare ma anche associativo sul territorio. E con la pandemia questa risorsa è venuta fuori in tutta la sua bellezza, ma anche in tutta la sua potenza. Incontrando sulla sua strada un’altra potenzialità. Che è quella del digitale.

OF: Come è andata?
Ambrosone: Proprio con le difficoltà del lockdown è emersa l’importanza del digitale in tutti i settori. Ecco allora che il crowdfunding, attraverso piattaforme online, si è trasformato in uno strumento fondamentale per intercettare questa generosità. Ha reso più facile per le persone informarsi sui progetti esistenti, e di conseguenza donare. Tanto che il donation crowdfunding è aumentato, solo nel 2020, del 38%. Raccogliendo circa 31 milioni di euro solo in Italia.

OF: E voi, quante raccolte fondi avete ospitato sulla vostra piattaforma?
Ambrosone: Noi abbiamo lanciato ForFunding a settembre del 2017. Da allora abbiamo sostenuto complessivamente circa 250 progetti per una raccolta complessiva di oltre 16 milioni di euro di donazioni. L’anno scorso, il 2020, è stato indubbiamente l’anno di crescita più importante. Tanto che ForFunding si è collocata al primo posto nella classifica delle 25 piattaforme italiane di donation reward.

OF: Cioè quanti capitali avete raccolto l’anno scorso?
Ambrosone: 9,7 milioni di euro. Chiaramente molti di questi soldi erano destinati a progetti lanciati per rispondere all’emergenza sanitaria.

OF: Quando avete lanciato ForFunding il crowdfunding era ancora utilizzato molto marginalmente. Come mai avete deciso di intraprendere comunque questa strada?
Ambrosone: Ad agosto del 2016 c’era stato il terremoto che ha sconvolto il centro Italia. In quell’occasione ci siamo chiesti cosa potessimo fare di più in quanto banca. Chiaramente siamo intervenuti subito con misure di impatto immediato come la moratoria sui mutui, e abbiamo lanciato finanziamenti dedicati per aiutare le famiglie e le imprese. Ma abbiamo anche intuito che potevamo avere un ruolo ulteriore, perché da tutta Italia avevamo intercettato il desiderio di dare una mano. Così abbiamo capito che la nostra banca poteva e doveva dare risposte concrete a questo desiderio di solidarietà.

OF: Ma perché una banca sceglie di puntare sulla raccolta fondi?
Ambrosone: Perché innanzitutto lo fa la prima banca del Paese. Noi siamo in contatto ogni giorno con 14 milioni di clienti. Quindi abbiamo l’opportunità unica di amplificare e sensibilizzare un vasto numero di persone con tutti i nostri canali di comunicazione. Diciamo che abbiamo una sorta di responsabilità. Senza considerare che, come banca, ci possiamo permettere di fare qualcosa di completamente gratuito.

OF: Dunque, voi non ci guadagnate nulla?
Ambrosone: Assolutamente no.

OF: L’anno scorso, in pieno lockdwon, è scoppiata anche una accesa polemica sulle piattaforme di crowdfunding. Accusate appunto di lucrare sui progetti che venivano ospitati, trattenendo una piccola percentuale.
Ambrosone: È vero. Noi ci siamo fatti carico di tutti i costi di gestione della piattaforma, garantendo così la gratuità delle donazioni: ogni euro donato è un euro portato sul progetto. Non tratteniamo nessuna commissione. Inoltre, selezioniamo in maniera particolarmente accurata le ONP e i progetti che poi ospitiamo sulla piattaforma.

OF: Cioè, in che modo avviene il processo di selezione?
Ambrosone: Li sottoponiamo a quegli stessi processi di due diligence che applichiamo anche nei nostri core business e ai nostri fornitori. L’obiettivo è quello di ospitare all’interno della piattaforma progetti solidi per far sì che, poi, i soldi donati vengano spesi bene. Per questo diamo anche una rendicontazione puntuale sull’avanzamento delle fasi realizzative dei progetti.

OF: La vostra è una piattaforma “donation based”. Come mai avete optato per questa caratteristica? Verrà mantenuta anche in futuro?
Ambrosone: Sì, incoraggiare le persone a donare è il nostro obiettivo primario. Ma non è l’unico scopo. Nel 2019 ForFunding ha integrato Terzo Valore con cui ad oggi abbiamo realizzato circa 23 milioni e mezzo di prestiti, che chiamiamo “di comunità”. Per noi è uno strumento molto interessante che ci permette di finanziare progetti che hanno un fondamento di sostenibilità.

OF: Come funziona esattamente?
Ambrosone: Come una piattaforma di social lending. Cioè i progetti sono finanziati da persone, che non sono donatori ma veri e proprio finanziatori. Mentre noi in quanto banca fungiamo da garante. Significa che chi presta denaro è sempre garantito dalla banca, anche se il progetto dovesse andare male. E in alcuni casi è possibile anche ottenere un rendimento, perché la società che chiede soldi a prestito tramite il social lending può essere anche disposta a pagare un interesse.

OF: Qual è stato, ad oggi, il progetto che ha riscosso più successo?
Ambrosone: Devo dire che sono tanti i progetti che hanno avuto successo. Ma bisogna prima capire cosa si intende per successo. Perché per noi il successo di un progetto non si misura solo in base ai fondi che raccoglie, ma da quanto è capace di toccare le corde emotive delle persone. E ce ne son stati tanti. Per esempio, quello che abbiamo sostenuto per la Protezione Civile proprio durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria. Abbiamo raccolto oltre 2 milioni di euro, e ha avuto un impatto mediatico importante. Tanto che abbiamo collaborato con Gucci e con la Rai.

OF: Poi?
Ambrosone: Sempre l’anno scorso abbiamo sostenuto l’Associazione Nazionale Alpini su un progetto che in piena pandemia ha permesso di allestire un ospedale da campo a Bergamo, in tempi rapidissimi: un progetto che ha rappresentato l’orgoglio di una comunità che voleva reagire. Poi c’è stato il progetto con Caritas, con cui si dà una risposta concreta alla povertà alimentare: un euro donato equivale a un pasto. E infine cito anche uno degli ultimi attivi, Scena Unita, a sostegno delle maestranze della musica e dello spettacolo. In questa occasione abbiamo organizzato un concerto in live streaming con tanti artisti italiani che si sono esibiti gratuitamente.

OF: Esiste un donatore tipo?
Ambrosone: No. Per nostra esperienza ognuno segue la propria emotività. Ci sono persone fisiche e aziende, ma anche gruppi di amici o di colleghi. C’è chi sente il bisogno di dire qualcosa, e quindi insieme alla donazione lascia sulla piattaforma anche un messaggio. Ci sono anche aziende che vogliono rimanere anonime. E persone che dopo aver donato decidono di amplificare il progetto e, di fatto, ne diventano ambasciatori, pubblicizzando l’iniziativa volontariamente sui loro canali social, per esempio.

OF: Crede che il boom dovuto all’emergenza sanitaria e l’interesse riscosso dal crowdfunding siano destinati a durare?
Ambrosone: Sì, io credo che durerà. E non certo per inerzia. La solidarietà è un pezzo del DNA del nostro paese. La piattaforma serve anche per raccontare in maniera emozionale i progetti, grazie allo storytelling. E ormai è un fenomeno che la gente ha imparato a conoscere. Non credo sia dettato solo da contingenza.

OF: Voi infatti ci credete. E avete lanciato Formula, un nuovo progetto accessibile proprio da ForFunding, con l’obiettivo di promuovere oltre 30 iniziative in tutto il territorio italiano. Come funziona?
Ambrosone: Formula vuole far fare un ulteriore salto di livello al crowdfunding con il coinvolgimento attivo, da protagonista, delle nostre Direzioni Regionali. Quindi sosterremo circa 30 progetti su tutto il territorio nazionale dedicati a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per persone in difficoltà.

OF: Cosa vuol dire, in che modo saranno scelti i progetti? Dal vostro interno?
Ambrosone: Esatto. Portiamo su ForFunding, attraverso le Direzioni Regionali che conoscono bene il territorio, progetti che loro stesse hanno intercettato e che ritengono essere importanti. Ma che essendo a livello locale magari non riescono da soli ad ottenere la rilevanza di cui hanno bisogno e arrivare all’attenzione di chi, in tutto il Paese, è interessato ad aiutare.

OF: Quali iniziative troveranno spazio, per esempio?
Ambrosone: Sosterremo i centri di accoglienza per minori in difficoltà in zone specifiche del territorio. Le cooperative sociali che cercano di prevenire l’emarginazione dei ragazzi. O ancora le strutture per anziani e disabili. Ma cercheremo anche di riqualificare le periferie, o particolari spazi, come per esempio un campetto di calcio che consenta ai ragazzi di avere un centro di aggregazione.

OF: E quali saranno le fasi di questa iniziativa?
Ambrosone: Attualmente abbiamo attivato i primi sette progetti che andremo a rinfrescare ogni trimestre. Quindi ogni tre mesi lanceremo nuove iniziative coprendo tutto il territorio e coinvolgendo tutte le direzioni territoriali che sono state recentemente riorganizzate a seguito della fusione con UBI.

OF: Perché ogni tre mesi verranno cambiate?
Ambrosone: Perché abbiamo l’ambizione che in quel lasso di tempo i progetti precedenti abbiano già ottenuto i fondi necessari e si possa quindi passare alla fase realizzativa successiva. Cesvi è il nostro partner strategico, che ci aiuta a individuare le ONP affidabili e si occupa di seguire l’andamento del progetto. A questo punto noi lo comunichiamo su ForFunding, in modo che chi ha donato sappia come è stato speso il suo contributo.

OF: In che modo Intesa Sanpaolo interviene nel processo di finanziamento di queste realtà?
Ambrosone: In vari modi. Per esempio, in ogni operazione che i clienti fanno in digitale la banca dona un euro a questi progetti, per premiare i comportamenti virtuosi che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente. Quindi noi amplifichiamo questo aspetto donando un euro. Inoltre, abbiamo anche le società del gruppo che contribuiscono con donazioni, associandole all’acquisto da parte dei clienti di prodotti legati all’ambito dell’Esg.

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